Ricevere una bolletta sbagliata è uno dei casi che per fortuna non capita spesso, ma quando arriva può dar vita a delle brutte sorprese e preoccupazioni. Solitamente le bollette delle utenze di luce e gas potrebbero arrivare con dei consumi esorbitanti rispetto alla norma accompagnati magari da elevati conguagli.
Vediamo come comportarci e cosa fare in queste fastidiose situazioni.
Il controllo dei consumi
Il primo passo da fare sempre è la verifica dei propri consumi tramite il contatore. Per quanto riguarda l'energia elettrica la lettura avviene automaticamente da parte del fornitore e solo in rari casi si accetta l'autolettura da parte del consumatore. Nel gas invece la lettura dei consumi viene fatta a cadenze regolari dal fornitore e quindi è buona norma sempre verificare se i propri consumi e quelli riportati in bolletta presentano degli evidenti o abnormi scostamenti. Ricordiamo che le fatture sono strutturate in acconti e conguagli aggiustati con le letture reali e ciò può dare adito alla maggior parte dei problemi. Se i valori verificati dalla lettura del contatore e quelli riportati in bolletta sono discostanti si può chiedere al fornitore se accetta una auto lettura ed in caso contrario si può contestare la bolletta tramite una richiesta scritta.
Come fare per inviare il reclamo
Nella quasi totalità dei casi, eccetto per chi ha particolari contratti di fornitura con i quali si può risolvere il tutto online, la richiesta va inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. In questo modo il reclamo ha un valore legale. Importantissimo da ricordare che devono essere riportati nella richiesta tutti i propri dati personali ed anche tutti quelli riguardanti il punto della fornitura. Una richiesta priva di tutti questi dati potrebbe non essere presa in considerazione dal fornitore. Insieme alla lettera vanno inviate le copie delle fatture che si vogliono contestare magari anche corredate con una ricostruzione degli importi che si ritengono corretti e con la richiesta dell'eventuale restituzione degli importi ritenuti eccedenti.
L'accoglimento del reclamo
Se il reclamo presentato viene accolto dal fornitore, esso ha tempo 40 giorni per restituire l'importo eccedente che si è versato. Le modalità per la restituzione possono essere l'accredito nella bolletta successiva, l'accredito in conto corrente oppure il pagamento tramite assegno circolare. La data dei 40 giorni è importante da ricordare poiché se è trascorso tale periodo e non si è ottenuto il rimborso si ha diritto ad un risarcimento aggiuntivo. Nello specifico tra il 40esimo e l'80esimo giorno il fornitore deve pagare 20 euro di indennità aggiuntiva,tra l'80esimo ed il 120esimo giorno di ritardo è tenuto a rimborsare 40 euro ed infine se si supera il 120esimo giorno di ritardo l'ulteriore rimborso dovuto è pari a 60 euro.
I casi in cui si ha un rifiuto del reclamo
Discorso diverso riguarda il caso in cui il fornitore non accolga il reclamo presentato dal consumatore ritenendolo sbagliato ed ovviamente motivando le ragioni con una risposta scritta. In questo caso se il consumatore è ancora convinto di essere nel giusto può presentare il reclamo presso l'AEEGSI (Autorità per l'Energia elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico).
Il reclamo presso l'autorità deve contenere la prova della risposta ricevuta da parte dell'operatore che può essere sia la ricevuta di invio della raccomandata che l'email certificata contenente la risposta o in ultimo la ricevuta rilasciata dall'operatore nel caso ci si sia rivolti direttamente presso lo sportello.
Nel caso siano trascorsi i 40 giorni senza nessuna risposta da parte del fornitore il consumatore può presentare il reclamo direttamente allo Sportello per il consumatore di energia.
In estrema sintesi lo sportello AEEGSI dà le indicazioni necessarie per poter risolvere la controversia createsi e comunica alle parti le decisioni prese e le eventuali iniziative che si sono avviate. Solo quando il reclamo risultasse infondato e non regolarizzato oppure regolarmente saldato dal fornitore esso sarà definitivamente archiviato.