Quando si avviano alcune procedure riguardanti la fornitura di energia elettrica o di gas, viene richiesto molto spesso il codice POD, elemento che deve trovarsi obbligatoriamente sulla bolletta.
Infatti, indipendentemente dal tipo di contratto e dal fornitore, la società dei consumatori ha stabilito che ogni bolletta deve rispettare alcuni criteri di struttura che sono stati resi obbligatori per tutti i fornitori.
Tra le informazioni obbligatorie sono presenti i dati anagrafici del consumatore insieme all’indirizzo di fatturazione, il codice POD o PDR, la tipologia di contatore installato.
Per rendere la bolletta facilmente leggibile al cliente, la varie società dei consumatori hanno fatto in modo che i fornitori fossero più chiari nella loro formulazione, in modo tale da non creare inutili incomprensioni e permettere un eventuale reclamo in caso di irregolarità.
Mentre la bolletta del gas non ha il codice POD, ma il PDR, il codice POD bolletta della luce è leggibile anche su alcuni contatori, anche se non tutti permettono tale operazione.
Nel caso in cui il cliente non riesca a trovarlo può contattare telefonicamente il fornitore e farselo comunicare.
Il codice POD sulla bolletta della luce non è altro che una sequenza alfanumerica, un codice identificativo bolletta unico e irripetibile, formato da 14 caratteri con una funzione precisa; ciò significa che non esiste un altro cliente con lo stesso codice.
Per esemplificare, il codice POD può essere paragonato al codice fiscale oppure al numero di Partita iva.
Esso comunque rimane invariato in caso di voltura o nel caso in cui il consumatore decida di sottoscrivere un nuovo contratto con un lo stesso fornitore o con un altro.
Pod significato
Per comprenderne l’utilità occorre capire prima di tutto cos’è il POD: è un codice alfanumerico la cui sigla significa Points of Delivery.
Il numero POD infatti identifica in maniera univoca il punto di prelievo dell’energia elettrica nazionale, ossia l’utenza.
Esso è sempre associato a un contatore e, quando ci sono un contratto e una fornitura, a un intestatario.
Permette inoltre al fornitore di accedere ai dati del cliente per poter calcolare i consumi da inserire in bolletta.
Occorre prestare molta attenzione a non scambiare il codice POD con il codice clienti; infatti, mentre il codice clienti varia a seconda del fornitore, il POD rimane invariato sia in caso di voltura sia quando si vuole cambiare fornitore o sottoscrivere un nuovo contratto.
Anzi, sarà richiesto al cliente proprio per svolgere tutte queste operazioni. Quindi, data la sua importanza e utilità, il POD si trova nella prima o nella seconda pagina della bolletta in un punto abbastanza visibile della sezione “Dati della fornitura” oppure, solo in alcuni casi, direttamente sul display del contatore.
Occorre però fare molta attenzione quando si tratta di questo codice; infatti esso deve essere comunicato prettamente a personale identificato, in quanto può essere utilizzato da alcune società per fare cambi di contratto a insaputa del cliente o per effettuare truffe.
Tra le sue funzioni, un’altra importante operazione che si può realizzare solo comunicando il codice POD è l’installazione di un impianto fotovoltaico; infatti, esso è fondamentale per poter effettuare poi il collegamento con il punto di prelievo.
Il codice POD infatti identifica in maniera univoca l’utenza collegata a un indirizzo che si allaccia alla fornitura di energia elettrica e pertanto è molto importante per riconoscere quel determinato cliente.
Per questo motivo, quando quest’ultimo deve effettuare un reclamo al distributore, nei moduli atti a tale operazione dovrà obbligatoriamente comunicare il codice POD.
Calcolo codice pod
Il codice POD è quindi un identificativo dell’utenza, utile per compiere una serie di operazioni come la voltura, il subentro o il cambio di fornitore e contratto; per poterlo riconoscere più facilmente è bene capire come è fatto, soprattutto per saper distinguere correttamente il codice pod dal numero cliente, che, come detto sopra, cambia in caso di voltura, subentro o cambio fornitore.
Esso è composto da 14 caratteri più uno facoltativo) e un esempio di codice POD è il seguente: IT 001 E 12345678 (2). I caratteri sono così divisi:
- Codice Nazionale: i primi due caratteri identificano la nazionalità in cui si trova il punto di fornitura; ovviamente, in Italia tutti i codici inizieranno con “IT”.
- Codice Distributore: sono le tre cifre che identificano il codice di identificazione del distributore locale.
- Codice Servizio: è per tutte le bollette e per tutti i distributori la lettera E che sta ad indicare l’energia elettrica e che è stata stabilita dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG).
- Codice Punto di Prelievo: composto da 8 cifre. Corrisponde al codice cliente.
- Chiave di Controllo: è un carattere facoltativo e pertanto può anche non essere presente.
Come ribadito in precedenza, occorre fare molta attenzione quando si comunica il codice POD al proprio fornitore, soprattutto se il colloquio avviene per via telefonica; molte società che organizzano truffe ai danni dei consumatori infatti potrebbero usarlo all’insaputa del cliente per attivare determinate offerte o per effettuare un cambio di fornitore, operazioni che possono risultare dannose per l’utente che si vedrà costretto a pagare per un servizio che non ha richiesto.
Verifica codice pod
Nel caso in cui si abbia qualche necessità oppure semplicemente si voglia effettuare un controllo del POD, esistono diversi modi per recuperarlo facilmente, dato che molto spesso infatti capita che il fornitore di energia elettrica chieda al cliente di comunicargli tale codice.
Pertanto, per evitare di creare confusione, è molto importante sapere dove sia possibile trovarlo; i modi per effettuare tale operazione sono:
- Controllare la bolletta: solitamente, nella prima o nella seconda pagina della bolletta nella sezione intitolata “Dati della fornitura”, si trova il codice POD. Sebbene questo sia il metodo più facile e veloce, occorre però fare attenzione a non confonderlo con il codice cliente, che invece si compone di 8 o 9 cifre.
- Contattare telefonicamente il distributore.
- Cercare sul display del contatore: non tutti i contatori permettono tale operazione e quindi è bene prima di tutto vedere quale tipo contatore si possiede. Nel caso in cui si possa procedere, per vedere il POD senza bolletta bisogna prima di tutto controllare se esso non venga già indicato direttamente sullo schermo del contatore (si ricorda che esso inizia sempre con IT ed è composto da 14 caratteri); in caso contrario, bisogna appuntare il codice cliente e rivolgersi al proprio distributore locale. Se non si è a conoscenza di questo ultimo dato, basterà consultare il sito web del proprio comune di residenza per poter conoscere il suo codice identificativo; bisogna fare molta attenzione, poiché spesso quest’ultimo codice può cambiare anche tra paesi limitrofi.
Una volta trovati tutti questi dati, sarà a questo punto semplice ricostruire il POD unendo i vari caratteri: avremo il prefisso IT che indica il codice nazionale; di seguito il codice del distributore locale (composto solitamente da 3 numeri); la lettera E che sta ad indicare il codice di servizio; il codice cliente composto da 8 o 9 cifre.