Chi ha ricevuto una fattura del gas di conguaglio con un importo anomalo può presentare una contestazione formale alla società con cui ha attivo il contratto di fornitura della materia prima gas naturale. In passato, si sono registrati numerosi episodi in cui le bollette di conguaglio contenevano degli errori nel ricalcolo dei consumi precedenti. Il costo delle bollette di maxi-conguaglio può essere superiore anche al 100-200 per cento del valore che di norma viene fatturato dalla società che vende la materia prima (nel caso specifico il gas). A seguire un approfondimento su come presentare la contestazione per la fattura del gas di conguaglio e quali sono le tempistiche che il fornitore è chiamato a rispettare per legge (su disposizione dell'Autorità per l'Energia).
Come inviare la contestazione per la fattura del gas di conguaglio
La maggior parte dei fornitori ha il proprio sito internet, dove presenta le offerte di luce e gas rivolte ai clienti che desiderano passare al mercato libero. All'interno del sito del fornitore è presente anche un'area che di solito viene chiamata Modulistica, in cui compaiono tutti i file necessari all'utente per gestire online le pratiche relative alla propria fornitura. Per contestare una fattura del gas di conguaglio occorre scaricare il modulo relativo alla segnalazione per importo errato in bolletta. Tale modulo va compilato in ogni sua parte e deve essere accompagnato sia dall'autolettura del contatore del gas sia da una copia della bolletta per cui si sta presentando la contestazione. Un altro dettaglio da non trascurare è la modalità di invio, che deve avvenire tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno. Se entro 40 giorni il fornitore non presenta una risposta, l'intestatario della fornitura di gas deve rivolgersi allo Sportello per i consumatori Energia e Ambiente, servizio creato appositamente dall'Autorità per l'Energia. Qualora invece il fornitore riconosca l'errore, ha tempo fino a 90 giorni per rimborsare l'utente.