Il contatore elettrico di un'utenza domestica è di proprietà del distributore. Ogni anno può capitare che in alcune occasioni la luce vada via perché il contatore è scattato, non supportando il livello di potenza generato dagli elettrodomestici accesi contemporaneamente all'interno dell'abitazione. A seguire un breve approfondimento sul tema, con la risposta alla domanda: Da cosa dipende la potenza del contatore? In primis, occorre ricordare che la maggior parte dei contatori presenti in Italia ha una potenza impegnata pari a 3 kW e una potenza disponibile di 3,3 kW (maggiorata del 10 per cento).
Fattori che incidono sulla potenza del contatore
La potenza del contatore dipende non solo dal numero degli elettrodomestici presenti nella proprietà dell'intestatario della fornitura energetica ma soprattutto dal comportamento del proprietario dell'abitazione. Cosa significa? Si prenda come esempio una casa dove è presente una lavatrice, un'asciugatrice e un forno elettrico. Se il proprietario dell'abitazione accende un solo elettrodomestico per volta, unitamente ad altri elettrodomestici che richiedono meno potenza (il televisore è uno di questi), il contatore continua a funzionare regolarmente. Al contrario, se lo stesso proprietario di quell'abitazione mantiene accesi contemporaneamente lavatrice, asciugatrice e forno elettrico, il contatore scatta. Ciò rende necessario poi l'intervento del proprietario della casa, che per riavere la luce elettrica deve prima spegnere gli elettrodomestici responsabili del salto del contatore per poi riattivare manualmente il contatore sollevando l'interruttore apposito.