Per efficienza energetica si intende la capacità che ha un sistema di sfruttare al meglio l’energia che ha disposizione, senza sprecarla in procedimenti poco funzionali.
Più specificamente quindi, l’efficienza energetica è il rapporto tra i risultati ottenuti da un sistema per quanto riguarda le prestazioni o i servizi e il consumo di energia impiegata; ovviamente, meno energia viene utilizzata, più il sistema sarà efficiente in termini di energia.
Quindi, non si tratta esclusivamente di risparmio energetico, ma di utilizzo intelligente dell’energia che viene messa a disposizione per ottenere un determinato risultato.
In un mondo in cui è sempre più importante cercare di consumare meno energia, imparare a creare ambienti più efficienti dal punto di vista energetico è una priorità.
Per questo il mese di novembre 2019 è stato decretato per la terza volta Mese dell’Efficienza Energetica, iniziativa promossa da ENEA (Agenzia Nazionale Efficienza Energetica), la quale invita tutti coloro che vogliono partecipare a proporre iniziative, eventi e manifestazioni con questo tema.
Lo scopo è quello di promuovere una maggiore consapevolezza nell’uso dell’energia in case, scuole e uffici, quindi coinvolgendo edifici pubblici e privati per migliorare l’efficienza energetica.
L’Unione Europea ha varato nel 2012 una norma che controlla l’efficienza energetica e dal 2016 sta lavorando per aggiornarla e creare un programma per ridurre gli sprechi energetici attraverso un piano che fissi gli obiettivi fino al 2030.
Efficienza energetica in casa
Le nostre case rappresentano una tra le principali fonti di consumi e di emissioni di CO2: all’interno dell’Unione Europea esse rappresentano il 40% dei consumi totali di energia e consumano soprattutto gas naturale ed elettricità.
Infatti, nelle abitazioni, i sistemi che consumano più energia sono illuminazione, riscaldamento e condizionamento, oltre ai vari elettrodomestici a cui bisogna prestare molta attenzione.
Le prime normative energetiche applicate alla casa sono state emanate nel 1976: va da sé che le abitazioni costruite prima di questa data, che rappresentano ⅓ del totale, abbiano bisogno di interventi per renderle più ecosostenibili e, a lungo andare, più convenienti per le tasche dei proprietari.
Nel 2005 sono state varate ulteriori leggi riguardanti una maggiore efficienza energetica per la casa e quindi anche le abitazioni costruite prima di questa data non rispettano totalmente le norme attuali.
Per stabilire quale sia lo stato di efficienza energetica di un immobile, è stato ideato l’Attestato di Prestazione Energetica (APE): esso mediante una scala che va da A a G, valuta la condizione degli impianti della casa e permette di classificare il grado di efficienza energetica.
Esso deve essere aggiornato ogni qual volta si effettuano lavori di riqualificazione energetica (sostituzione della caldaia, degli infissi della pavimentazione ecc.).
Per ottenere un attestato di prestazione energetica occorre rivolgersi a un certificatore energetico, ossia una persona la cui formazione professionale permetterà di valutare lo stato degli impianti della casa.
Potrà quindi essere un tecnico (geometra, ingegnere, elettricista, idraulico) le cui caratteristiche verranno stabilite dalle normative delle Regioni.
Come migliorare l’efficienza energetica di casa
Negli ultimi anni, la tecnologia ha fatto numerosi progressi anche dal punto di vista degli interventi che permettono di rendere la casa più efficiente sul fronte energetico.
Per capire più a fondo come poter intervenire, occorre prima di tutto analizzare la situazione dell’abitazione; l’analisi deve essere compiuta da un esperto del settore che sappia consigliare a proprietari o inquilini dove concentrare i lavori di efficientamento energetico.
Come già spiegato in precedenza, l’efficienza energetica è la capacità che un sistema ha di impiegare l’energia a sua disposizione in modo intelligente e senza sprechi; quali lavori è possibile attuare quindi nelle case per renderle sempre più efficienti da questo punto di vista?
La risposta è semplice, anche se numerosi tra questi interventi richiedono un investimento oneroso.
Bisogna però tenere in considerazione che il guadagno a lungo termine e l’efficienza dei nuovi impianti saranno sicuramente gratificanti:
- Introdurre apparecchi che permettono di misurare il consumo elettrico di un elettrodomestico: se si deve sostituire un elettrodomestico, come per esempio la lavatrice la quale consuma molta corrente elettrica, è bene acquistarne uno di classe A+++.
- Cucina a induzione: utilizza solamente l’energia elettrica ed è perfettamente compatibile con un impianto fotovoltaico. È un metodo di riscaldamento sicuro poiché dà calore al fondo della pentola ma la piastra a induzione rimane fredda.
- Impianto di riscaldamento: la sostituzione della vecchia caldaia con una più tecnologica a condensazione o con una pompa di calore rappresenta un investimento importante, ma che col passare del tempo darà sicuramente i suoi benefici. Insieme alla caldaia, molto utile è anche l'installazione di un termostato intelligente che permetta di impostare determinate fasce orarie in cui il riscaldamento deve accendersi o spegnersi, per evitare sprechi inutili, o ancora l’impiego di valvole termostatiche da applicare ai termosifoni. Un’altra opzione molto valida sono i termocamini, i quali funzionano a pellet o a legna e possono essere collegati all’impianto idrico e a quello di riscaldamento.
- Isolamento termico: intervenire sugli infissi e serramenti, sul cappotto termico o sulle pareti applicando un intonaco isolante o un cappotto termico, può conferire numerosi benefici al consumo di energia per riscaldare la casa e di conseguenza un risparmio in denaro.
Sebbene avviare questi lavori, come già ribadito in precedenza, sia un notevole dispendio di risorse economiche, sono state varate nel corso degli anni una serie di norme fiscali che vanno a incentivare questo tipo di interventi sugli immobili: per esempio, è presente una detrazione fiscale del 65% per il risparmio energetico, oppure del 50% sulle ristrutturazioni e sugli interventi antisismici.
Domotica ed efficienza energetica
Oltre a impianti che aiutino a produrre energia e a consumarla in modo efficiente, è molto importante trovare alcuni modi per gestirla in maniera altrettanto efficiente: la tecnologia in questo senso si è evoluta moltissimo e rappresenta un aiuto fondamentale.
Basti pensare che la Legge di Bilancio 2019 ha stabilito un ecobonus domotica per incentivarne l’utilizzo nella vita di tutti i giorni e per favorire l’acquisto di dispositivi multimediali che ne garantiscano l’utilizzo.
I consumi fantasma delle nostre case infatti, ossia quei consumi che avvengono in maniera involontaria a causa di dimenticanze, rappresentano il 7% dei consumi totali.
Se essi vengono ridotti, si risparmierà ulteriormente in sprechi energetici nonché in denaro.
Da alcuni anni infatti si parla di casa intelligente, ossia di un’abitazione in cui le varie parti, come elettrodomestici, impianti di illuminazione e riscaldamento, comunicano tra di loro e con un dispositivo mobile, solitamente lo smartphone, che dà loro alcuni comandi.
Non è quindi una novità oggi poter avviare la lavatrice o l’impianto di riscaldamento a distanza tramite un’app sullo smartphone, tenendo magari conto delle fasce orarie in cui il fornitore di energia stabilisce prezzi più convenienti.
L’efficienza energetica della nostra casa quindi passa anche dalla domotica: per esempio è possibile controllare l’impianto di riscaldamento da lontano e quindi attivarlo a distanza poco prima di arrivare a casa, così da evitare di azionarlo inutilmente quando la casa è vuota sprecando energia e soldi.
Lo stesso ragionamento può essere applicato all’illuminazione. Capita infatti a volte di dimenticare la luce accesa in qualche stanza; grazie alla domotica è possibile controllare da un’app quale luce non è stata spenta e procedere a spegnerla a distanza.
Lo stesso può avvenire per altri elettrodomestici, come la televisione, che tramite sensori di movimento capiscono quando la stanza è vuota e si disattivano autonomamente.