Gli studenti di Philadelphia che hanno scioperato per l’ambiente vanno punti non verranno puniti. È abbastanza bizzarro quello che è accaduto negli ultimi giorni a Philadelphia con una scuola che ha deciso di lasciare le aule per manifestare la propria adesione alla protesta dei giovanissimi per l’ambiente che è iniziata con il fenomeno di Greta Thunberg e si è estesa a tutto il mondo in poche settimane. Queste proteste si concretizzano ogni venerdì alle nove del mattino. Gli studenti “investono” le loro ore di lezioni in attività di sensibilizzazione pubblica sui temi che riguardano ecologia, ambiente e riscaldamento globale.
Le amministrazioni locali e gli studenti che scioperano
Negli Stati Uniti le autorità scolastiche, forse anche perché l’amministrazione di Donald Trump vive con un logico senso di fastidio le manifestazioni che si affiancano a Greta, molto critica nei confronti del presidente americano, hanno chiesto “tolleranza zero” nei confronti degli studenti che non partecipano regolarmente alle attività scolastiche. Questo – va detto – non riguarda solo gli ‘scioperi’ per il clima ma anche i laboratori, le eventuali attività sportive o teatrali che negli Stati Uniti sono numerose e molto incoraggiate. Tutto bene, l’importante è non lasciare l’aula per fare altro senza che questo venga programmato e definito nelle attività didattiche. Si tratta di una questione di sicurezza perché troppe volte negli ultimi anni le scuole statunitensi sono state teatro di episodi drammatici.
Gli studenti hanno il diritto di protestare per l’ambiente?
Alcune settimane fa Philadelphia ha risposto con grande entusiasmo all’arrivo di Greta negli Stati Uniti e in quasi tutti i paesi dell’unione ci sono state manifestazioni concentrate, però, all’interno degli istituti e forse per questo tollerate dall’amministrazione didattica. A Philadelphia le cose sono andate un po’ diversamente: qui le scuole hanno partecipato in modo molto massiccio, in strada, con numerosi presidi che sono stati effettuati non solo dagli studenti ma anche da docenti e personale amministrativo.
La questione non è passata inosservata e ha avuto conseguenze: lo School District of Philadelphia, una sorta di provveditorato agli studi della metropoli americana, è intervenuto duramente sugli insegnanti promettendo provvedimenti disciplinari e ha inoltrato a tutti i presidi delle scuole coinvolti una lettera nella quale si invitava a segnalare gli studenti assenti in modo ingiustificato per le sanzioni previste.
La punizione degli studenti che hanno aderito al venerdì per il clima
L’argomento è stato al centro dell’attenzione cittadina per diversi giorni ma una lunga protesta dei genitori di tutti gli studenti coinvolti che chiedevano, non tanto per le sanzioni ma per non penalizzare un argomento così sensibile e importante, che lo School District of Philadelphia tornasse sulle sue decisioni. Per giorni, tra pagine di giornali, proteste, raccolte di firme e mozioni on line, Philadelphia ha discusso la questione sotto un aspetto puramente didattico.
Degli studenti hanno diritto di saltare le lezioni per protestare per un argomento che sta loro a cuore in modo non regolamentare ma tutto sommato legittimo? Tutta la città, che va ricordato è anche la capitale del diritto americano, una comunità non facile ma di grandissimo peso sociale e civile per tutti gli States. La risposta riguardante il diritto degli studenti alla protesta è arrivato dopo pochi giorni.
Gli studenti sono perdonati: e possono aderire
Il sovrintendente didattico di Philadelphia William Hite, dopo la prima circolare che invitava a sanzioni e provvedimenti disciplinari ha avvertito presidi e genitori che non ci sarebbe stata nessuna conseguenza. Non solo, rivolgendosi ai genitori ha anche aggiunto… “se volete che i vostri ragazzi partecipino a iniziative ambientaliste in accordo con i programmi della loro scuola inviate il vostro consenso affinché tutti siano informati”. Rispetto dunque della sicurezza. Un segnale molto forte anche nei confronti delle altre scuole americane.