Un gigante nel mare che difende l'ambiente e aiuta l'uomo. Sembrerebbe un mito di secoli fa e non è detto che l'ispirazione del progetto non nasca appunto da una certa mitologia. Del resto i numeri della OE Buoy, così si chiama il “gigante” sono impressionanti. È una piattaforma lunga 38 metri e pesa 826 tonnellate, è studiata per produrre energia rinnovabile dalle onde del mare con un potenziale teorico in grado di arrivare a una produzione di elettricità per 1,25 megawatt ora.
C'è una risorsa energetica enorme al largo delle coste marine degli Stati Uniti. Lo ha dimostrato con uno studio la US Energy Information Administration. Grazie alle onde marine sarebbe possibile produrre energia pulita fino a 2.64 bilioni di kilowattora, che corrispondono a quasi il 64% della produzione totale di elettricità degli Usa nel 2018.
Da Ocean Energy la piattaforma che trasforma le onde in energia rinnovabile
Il progetto di una piattaforma in grado di convertire le onde marine in energia appartiene alla irlandese Ocean Energy ed è stato realizzato da un cantiere navale dell'Oregon, il Vigor. È stato completato nella primavera scorsa ed è stato poi rimorchiato nel sito di test energetici della US Navy Wave sulla costa di O'ahu, nelle Hawaii, proprio per completare i test necessari, prima di essere messo in funzione. Stati Uniti, Irlanda e le rispettive agenzie per la produzione di energia sostengono finanziariamente con 12 milioni di dollari il progetto di Ocean Energy nell'ambito di un accordo che impegna entrambi i governi a collaborare alle tecnologie idro cinetiche marine.
OE Buoy nasce, oltre che per la fornitura di energia elettrica per le utenze, anche per una gamma di applicazioni non tradizionali, come fornire energia e raffreddamento ai data center marini. Potrebbe essere presto impiegato per rifornire di energia elettrica allevamenti ittici offshore, impianti di desalinizzazione, piattaforme di alimentazione navale per veicoli autonomi subacquei (AUV), oltre a fornire elettricità pulita per le comunità off-grid nelle isole remote.
OE Buoy non è un'idea recentissima. I primi studi sono cominciati 15 anni fa, ma l'ultima versione ormai in fase di test avanzato sarà in grado di produrre elettricità sufficiente per rifornire 500 unità abitative.
Come funziona OE Buoy
La struttura galleggiante, alta come un edificio di tre piani e lunga oltre 35 metri, utilizza l'energia delle onde per accendere le turbine e generare elettricità. Il funzionamento è basato sull'utilizzo di un impianto OWC, che grazie a una colonna d'acqua oscillante genera la conversione del moto ondoso sfruttando le correnti di marea.
L'impianto ha la forma di una L, con il tratto più lungo che si estende dal di sotto della piattaforma, scendendo nella superficie marina. L'acqua del mare si infiltra portando aria nel condotto verticale. L'aria incamerata mette in azione la turbina.
Nel moto di ritorno si forma una sorta di risucchio che genera il movimento inverso della turbina. C'è dunque una continuità di moto della turbina sempre nello stesso verso, indipendentemente dal movimento delle onde, e così viene prodotta l'energia elettrica. Quando saranno conclusi i test già avviati nell'US Navy Wave Energy Test Site a Kanehoe Bay, nelle Hawaii, Ocean Energy conta di attivare cinque unità per il dispiegamento presso l’Oregon Wave Energy Test Site, al largo della costa di Newport, nell’Oregon.
L'Irlanda ha una delle migliori risorse offshore di energia rinnovabile al mondo e una superficie marina dieci volte superiore alla sua massa terrestre.
Il successo dei test condotti alle Hawaii offre dunque la possibilità di sfruttare la ricchezza dell'oceano che circonda l'Irlanda per generare elettricità pulita e rinnovabile. Sfruttarlo consentirà all'Irlanda di sviluppare un mercato di esportazione di energia verde, offrire posti di lavoro all'economia, migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e ridurre le emissioni di gas a effetto serra.