Il revamping fotovoltaico racchiude tutte le procedure volte a modernizzare, modificare e migliorare impianti solari di grandi dimensioni come quelli industriali. Il termine deriva dal verbo inglese “to revamp”, cioè rimodernare, rinnovare qualcosa.
Pur avendo una durata media tra i venticinque e i trenta anni, gli impianti a pannelli fotovoltaici sono spesso soggetti agli agenti atmosferici, manifestando quindi malfunzionamenti e una produzione di energia meno performante nel tempo. Di conseguenza, si avrà un minor risparmio in bolletta e un maggiore impatto negativo sull’ambiente. Per questo motivo spesso si valutano interventi di ottimizzazione e ammodernamento degli impianti fotovoltaici, così da renderli più efficienti e sostenibili.
Manutenzione e revamping fotovoltaico
La rigenerazione dei pannelli fotovoltaici consiste in un’ampia serie di interventi, tutti necessari, ma di importanza diversa. Tra le diverse operazioni possibili, le principali prevedono:
- la sostituzione, rimozione e nuova installazione dei componenti principali come moduli e inverter;
- lo spostamento anche parziale dei moduli;
- la modifica del regime di cessione in rete;
- la variazione del codice identificativo del punto di connessione.
Altri interventi di manutenzione dell’impianto fotovoltaico, invece, contemplano lo spostamento e la sostituzione degli inverter e dei componenti elettrici minori (come i cablaggi). Inoltre, esistono anche interventi sulle strutture di sostegno, sia quelle a traliccio metallico sia quelle in muratura, come i tetti, che ospitano i moduli fotovoltaici. A differenza di questi ultimi, che non necessitano comunicazioni al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), i primi - sostituzione, rimozione e nuova installazione - devono rispettare alcune regole. Tra queste:
- gli impianti fotovoltaici entro la soglia dei 3kW non devono dare comunicazione al GSE se l'intervento riguarda solo l'inverter e se non si cambia la classe di potenza. Diversamente, bisogna mandare comunicazione al GSE se c'è un incremento di potenza dell'impianto, se si sostituiscono i moduli o se si vuole aggiungere una batteria di accumulo;
- per gli impianti sopra i 3kW è sempre obbligatorio comunicare le modifiche al GSE entro 60 giorni dalla fine dei lavori;
- per i pannelli fino ai 20kW l'incremento massimo di potenza ammesso è pari al 5% di quanto installato in precedenza;
- per i pannelli sopra ai 20kW l'incremento massimo di potenza ammesso è pari al 1% di quanto installato in precedenza;
- gli inverter in sostituzione devono essere a norma CEI;
- sugli impianti incentivati con il Primo Conto Energia non possono essere installate le batterie per accumulo.
I moduli fotovoltaici devono avere i certificati ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001, IEC 61215 e IEC 61730 (per i monocristallini e policristallini), IEC 61730 e IEC 61646 (per i film sottile), Factory Inspection e l'iscrizione al consorzio di smaltimento. Nel caso in cui si abbia beneficiato dell'incentivo maggiorato per moduli fotovoltaici Europei, il revamping dovrà essere fatto con pannelli con Factory Inspection riportante l'origine Europea del modulo.
Tutti questi interventi hanno l’obiettivo di aumentare la potenza dell’impianto fotovoltaico, mantenendolo sostenibile, e di evitare gli sprechi. In questo modo, viene migliorata anche l'efficienza energetica dell’abitazione. Il revamping fotovoltaico può essere giustificato, oltre che per il calo fisiologico di rendimento dei moduli, anche per la presenza di problemi di progettazione iniziale nonché un allineamento agli standard di sicurezza impiantistici.
La sua importanza, oggi, è legata anche a conseguire la digitalizzazione degli asset, utile sia per l’integrazione tra dati energetici di consumo e di produzione in una unica piattaforma di monitoraggio delle performance, sia per avere una gestione attiva e da remoto dell’asset in termini di manutenzione preventiva.
Costo del revamping di un impianto fotovoltaico
Nonostante sostituire i pannelli e altre parti di un impianto comporti, spesso, costi ingenti, questi risultano comunque inferiori rispetto all’installazione di un impianto a energia solare di ultima generazione completo. Al fine di analizzare la convenienza o addirittura la necessità di un revamping, bisogna conoscere a fondo lo stato di salute dell’impianto solare installato.
Questo è possibile attraverso l’installazione di uno smart meter efficiente o, ancor meglio, un ecosistema di smart energy e smart home: due soluzioni che permettono di avere un quadro del proprio andamento produttivo. Una volta effettuata questa prima valutazione è, quindi, opportuno rivolgersi a un’azienda specializzata nel fotovoltaico per avere una valutazione reale del proprio impianto, dei costi di un revamping e di un eventuale possibile incremento della produzione.
Spesso, infatti, agire di propria iniziativa, senza fare affidamento a professionisti del settore, capaci di consigliare e supportare durante l’acquisto, l'installazione e la manutenzione di un impianto fotovoltaico, potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata. Un impianto fotovoltaico, soprattutto dopo averlo acquistato, necessita della giusta manutenzione, così da poter funzionare al meglio, producendo il massimo dell’energia e puntando a diminuire in maniera considerevole i costi.
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Il costo di manutenzione dipende da quante e quali parti del fotovoltaico devono essere sostituite. Il prezzo, ad esempio, dei moduli policristallini si aggira intorno a 0,35-0,50 euro/Wp, che tradotti in termini di sostituzione su un impianto da 1 MWp, che richiede la sostituzione di tutti moduli, ha un costo pari a 400.000 euro. La sostituzione, invece, di un inverter si aggira intorno ai 100.000 euro/MWp, inclusi anche i costi di trasporto, installazione ed eventuali modifiche alla configurazione dell’impianto per assicurare la sua compatibilità con il nuovo inverter.
Tuttavia, è bene sottolineare che i costi esemplificativi qui esposti sono riferiti a impianti molto grandi, come per esempio i parchi fotovoltaici oppure quelli installati su capannoni industriali di grosse dimensioni, mentre su impianti domestici il rapporto costi/benefici del revamping è molto limitato, mentre è sempre opportuno procedere con una manutenzione ordinaria.
In ogni caso, il revamping fotovoltaico è molto conveniente per accrescere la durata dell’impianto e l’effettiva resa energetica, ottenendo un impianto in grado di garantire sempre una potenza ottimale con una notevole riduzione dei costi. Altri vantaggi collegati al revamping sono: la sicurezza, data dalle nuove tecnologie più facili da monitorare, la scelta ecosostenibile, che permette di ottenere vantaggi e zero emissioni per l’ambiente, e l'efficienza energetica.
Gli incentivi per il revamping fotovoltaico
Le attività di revamping sono inquadrate come attività di manutenzione ordinaria e, in quanto tali, usufruiscono della detrazione fiscale del 50% dei costi sostenuti, solo se eseguite in ambito condominiale. Chi ha un impianto che beneficia del Conto Energia non può usufruire in nessun modo della detrazione del 50%, perché essa è incompatibile con gli incentivi del Conto stesso. Se invece si possiede un impianto con lo Scambio sul Posto, per usufruire del beneficio fiscale, è necessario smantellare il vecchio impianto ed installarne uno completamente nuovo per uscire dalla inquadramento dell'attività come manutenzione ordinaria.
Ripristinare la produzione ottimale dell'impianto porta a massimizzare gli incentivi che si ricevono dal GSE. Infatti, dato che l'incentivo del Conto Energia viene pagato per ogni kWh di energia prodotto, ripristinare e ottimizzare la produttività significa produrre più kWh ed incassare più incentivi. In questo senso è possibile calcolare il ritorno dell'investimento nell'intervento di revamping dell'impianto: da un lato si calcolano i maggiori ricavi generati dalla maggiore produttività e dall'altra i costi dell'intervento. Considerando che oggi il costo dei componenti del fotovoltaico è molto più basso che in passato, spesso questo genere di manutenzioni risulta conveniente e fortemente consigliato.