In alcuni casi, il mancato pagamento può comportare una riduzione dell'energia elettrica da parte del fornitore, che si cautela dunque qualora l'intestatario della fornitura non proceda con il saldo della fattura. Non sempre il fornitore attua questa strategia, preferendo inviare dopo due-tre settimane l'avviso di sospensione della fornitura in caso di reiterato mancato pagamento della bolletta della luce, indicando nell'avviso una nuova data di scadenza della bolletta. A seguire un breve approfondimento sulla riduzione di energia elettrica per mancato pagamento, come comportarsi per il ripristino della potenza dell'energia elettrica e come evitare di trovarsi in una situazione simile.
Quanto viene ridotta l'energia elettrica per mancato pagamento
Il fornitore riduce la potenza dell'energia elettrica del 15 per cento dopo il mancato pagamento della bolletta. Ciò equivale a circa 500 Watt su 3,3 Watt di potenza del contatore della luce di cui di solito usufruiscono le utenze domestiche private.
Cosa fare dopo la riduzione di energia elettrica per mancato pagamento
Per ripristinare l'energia elettrica dopo la riduzione per mancato pagamento occorre saldare l'importo della bolletta non pagata, in aggiunta alla somma di denaro necessaria per coprire la spesa degli interessi di mora.
Come evitare la riduzione di energia elettrica per mancato pagamento
Il cliente può tutelarsi attivando la domiciliazione bancaria, vale a dire l'addebito diretto come modalità di pagamento per le bollette. Numerosi fornitori permettono di attivare la domiciliazione bancaria tramite l'area clienti personale, a cui ci si può collegare direttamente online tramite computer. In alternativa vi è un modulo apposito allegato alla bolletta da pagare.