L’aumento delle temperature dovuto al surriscaldamento globale è un problema molto serio. Da alcuni anni, i climatologi di tutto il mondo mettono in guardia rispetto allo scioglimento dei ghiacciai e alle enormi conseguenze che esso avrà sulle coste di numerosi Paesi. Tra questi, l’Italia presenta molte città che rischiano di essere sommerse. Vista la pericolosità della situazione, in alcune di esse qualcosa inizia a muoversi per evitare che si verifichino danni irreparabili.
Come arginare il pericolo inondazione: l’iniziativa del sindaco di Rimini
Tra i luoghi della penisola maggiormente a rischio troviamo la zona adriatica, molto importante per il turismo; nelle località situate su questa costa infatti si concentra una buona parte del turismo estivo proveniente sia dall’Italia sia dal resto del mondo. Gli scienziati calcolano che entro il 2100, il mare Adriatico potrebbe sommergere una cospicua parte della costa veneta e romagnola.
Per arginare le conseguenze che l’innalzamento del livello del mare comporterà, il sindaco di Rimini ha proposto di investire circa 35 milioni di euro nell’opera di innalzamento di almeno 80 cm della nuova passeggiata sul lungomare. Presa visione dei precedenti fatti accaduti a Venezia, il sindaco Andrea Gnassi vuole prevenire in questo modo eventuali danni. Le previsioni di climatologi e scienziati infatti sono disastrose: entro pochi decenni, il livello del Mediterraneo si alzerà di circa 50 cm. A ciò, si aggiunge il fatto che in Emilia-Romagna si sta prospettando un altro problema: quello del lento inabissamento delle terre.
Le cause di questo fenomeno sono ormai note: il surriscaldamento globale è dovuto all’alta concentrazione di CO2 nell’atmosfera, la quale porta con sé l’effetto serra. Quest’ultimo è il responsabile dell’aumento delle temperature; di qui, lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente innalzamento dei livelli del mare. Inoltre, l’aumento delle temperature porta con sé un’altra conseguenza: l’acqua più calda ha una massa maggiore e questo influisce ulteriormente sul livello del mare.
Innalzamento del livello del mare: le zone più a rischio
La zona adriatica, insieme a quella veneta, non sono le uniche a essere a rischio in Italia a causa del surriscaldamento globale; se si osservano i dati registrati dagli studiosi e ormai noti a tutti, ci si rende conto di come questo problema necessiti di una rapida ed efficace soluzione. I numeri parlano chiaro: fino ai primi anni ‘90 il livello delle acque si era alzato di circa 1,7 mm all’anno. Oggi invece si è sfiorata la quota di 3,4 mm all’anno. Nonostante gli allarmi infatti, gli esperti sostengono che si è ancora in tempo per cambiare le cose. Quello che serve è un mutamento delle politiche economiche delle principali potenze mondiali.
Tra le città che corrono il rischio di essere sommerse c’è sicuramente Venezia, la quale, anche se abituata al fenomeno dell’acqua alta, è stata vittima di una delle inondazioni più potenti di tutta la sua storia. Le zone a rischio in Italia sono circa 33: tra queste, è possibile trovare aree dal valore storico, culturale e turistico inestimabile. Per esempio, Cagliari e Oristano potrebbero subire numerosi danni, insieme alla zona costiera di Catania. Anche il centro Italia verrebbe colpito da inondazione: le pianure della Versilia, di Fiumicino, del Volturno e del Sele rischiano di sparire.
L’iniziativa del sindaco di Rimini quindi potrebbe essere un metodo efficace per evitare danni importanti alle strutture e alle infrastrutture e molte altre città avrebbero la possibilità di prendere spunto da questa decisione; è anche vero però che il fenomeno va combattuto a monte con politiche ambientali più attente e, come suggeriscono gli esperti di clima, con una maggiore collaborazione tra Nazioni.