Una nuova sfida climatica arriva dall’Unione Europea. Questa volta, l’obiettivo comune di tutti gli Stati, è il tentativo di aumentare il processo di decarbonizzazione e circolazione, puntando su coesione sociale, valorizzazione dei diritti umani ed un nuovo progetto cooperativo tra l’Europa ed il Mediterraneo.
Un obiettivo importante che vede l’Unione Europea in prima linea sul fronte climatico, come già è successo in precedenti iniziative. Il problema in questione è sempre più concreto e persistente e, se venisse ignorato, avrebbe delle conseguenze enormi per la vita non solo dell’UE ma dell’intero Pianeta. Per tutte queste ragioni e molte altre, è arrivato il momento di fare concretamente qualcosa.
Nuova sfida climatica dell’UE: tutto quello che bisogna sapere
Come già proposto da diverse sottocommissioni ambientali, l’Europa dovrebbe puntare su un nuovo “green deal” che permetta ai governi di occuparsi concretamente dell’ambiente e di tutte le problematiche ad esso collegate. Tutte le recenti catastrofi naturali, che si sono susseguite in questi anni in Italia ed in tutto il territorio dell’UE, dovrebbero mettere in guardia i governi dal forte cambiamento climatico sta subendo.
Tra le proposte che sono state accolte da parte del gruppo dell’UE vi è quella di differenziare l’Iva, introducendo la carbon tax ed eliminando i sussidi alle fonti fossili. Per tutta l’Unione Europea è importante rispettare gli obiettivi fissati con la Convenzione di Parigi, la quale, invece, è stata disapplicata da moltissimi Stati membri. Importante è anche un riavvicinamento tra l’Europa e l’Africa per permettere di superare quelli che sono dei meri interessi territoriali, ma ridisegnando degli obiettivi comuni a tutti. Inoltre, al di là dell’eliminazione ai sussidi alle fonti fossili, l’Europa deve eliminare qualsiasi forma di privilegio fiscale di cui godono diverse multinazionali proprio in questo ambito.
Nuovo piano dall'Unione Europea da attuare entro il 2027
È stato previsto che dal 2021 al 2027 sarà disponibile un pacchetto di “investimenti pubblici” volto a dar vita ad un nuovo green new deal. Un progetto che potrebbe dare una svolta assoluta al settore ambientale ed avere degli effetti positivi per molti anni. Già con l’impegno del passato, l’Unione Europa ha fatto dei notevoli passi avanti, così come risulta dai dati ufficiali. In questi anni, infatti, nel settore energetico (rispetto al 2015) si registra un aumento del fatturato e della produzione generale. Un trend positivo anche sul fronte del riciclo con un aumento della produzione di 3 punti percentuali in 6 anni. Dati ottimali anche sul fronte delle energie rinnovabili che sono aumentate del 17.4% nel solo 2017, mentre dal 1990 al 2017 vi è stata una riduzione dell’emissione di CO2 del 21.9%. L’obiettivo è quello di arrivare nel 2040 ad una quota di emissioni di agenti inquinanti pari a 0. La sfida dell’UE è quella di passare dal 40% al 55% degli obiettivi di riduzione delle emissioni già nel 2030. Inoltre, un importante documento è quello che verrà emanato ,già nella prima metà di dicembre, da parte della Commissione sul Green New Deal.
Le parole di Pascal Canfin
Un importante sostenitore del movimento in questione è Pascal Canfin, direttore del wwf e ministro dello sviluppo in Francia. Sempre in prima linea sulla battaglia climatica, Canfin lancia una nuova sfida a Strasburgo. Infatti, il politico francese vuole “lanciare la dichiarazione di emergenza climatica chiedendo all’Ue di agire in fretta e di conseguenza”. Tra le mozioni che saranno discusse a Strasburgo prima della Cop25 di Madrid è quello volto a raggiungere un target di emissioni pari a zero. Un progetto ambizioso ma anche necessario, alla luce delle progressive preoccupazioni che arrivano sul fronte dell’ambiente e che l’UE non può assolutamente ignorare. Per questo tutti quei progetti volti ad una maggiore efficienza ambientali sono accolti con entusiasmo dall’UE.