Da sempre l’Italia, grazie alla sua straordinaria conformazione geografica che offre centinaia e centinaia di chilometri di litorale, è il punto di riferimento per le bandiere blu che ogni anno vanno a premiare le spiagge più qualitative in quanto ad acque pulite, spiagge paesaggisticamente splendide e servizi. La corsa è già cominciata. Ma negli ultimi anni l’Italia è riuscita a conquistare spazi sempre più importanti e vasti da proteggere con leggi speciali che rivalutano molti chilometri quadrati allo status di parco marino o aree protette.
Le aree marine protette: una risorsa
I costi molto spesso sono sostenuti da consistenti finanziamenti speciali erogati dall’Unione Europea ma sono moltissimi anche i privati, ad esempio le fondazioni, che si assumono l’onere di avviare l’iter necessario per il riconoscimento delle aree e finanziare il loro sviluppo. In queste ultime settimane è intervenuto anche il governo con un finanziamento di circa due milioni di euro per definire quattro nuove aree marine protette sulle nostre coste.
Una cifra tutto sommato non straordinaria considerando l’enorme valore di queste operazioni e quello che in alcune regioni come Liguria e Sardegna si è riusciti a creare grazie a meravigliosi spazi come il parco delle Cinque Terre, quello della Maddalena, di Portofino o lo straordinario Santuario dei Cetacei.
Ecco le nuove aree protette
Il finanziamento arriva dall’ultimo consiglio del ministri del 2019: le quattro aree sono già state individuate e sono quelle di Capri in Campania, Capo Spartivento in Calabria, Isola di San Pietro in Sardegna e Costa di Maratea in Basilicata. Sono indubbiamente quattro perle di valore straordinario in un paese che molte destinazioni le deve ancora riconoscere, premiare e soprattutto tutelare.
Gli esempi italiani
I parchi e le aree marine protette rientrano in un programma di conservazione e di difesa speciale: controllo molto selettivo degli scarichi a mare e delle attività sulla costa così come del transito di navi e battelli, divieto assoluto di pesca e in qualche caso interventi finalizzati alla ripopolazione delle specie ittiche. Il mare, se davvero gli interventi sono stati rispettosi fa il resto. Come è accaduto in Liguria dove con pochi provvedimenti speciali da Camogli a Lerici si è riusciti a creare uno degli angoli più straordinari del mondo per le immersioni.
La Legge Salvamare
Il primo finanziamento, in definitiva, servirà solo ad avviare l’iter per la costituzione dei parchi che poi andranno sovvenzionati: il programma è triennale e gli investimenti proseguiranno fino a tutto il 2022 per oltre cinque milioni di euro complessivamente. Una delle leggi che si stanno occupando di questo genere di provvedimenti si chiama Salvamare.
Iniziative speciali per le aree fortemente inquinate da bonificare e recuperare, grande rigidità per la tutela delle aree protette. La legge è già stata approvata dalla Camera e dovrà adesso passare al vaglio del Senato ma l’impressione è che su questo argomento non ci saranno divisioni politiche di sorta.
Sponsorizzare l’ambiente
Le quattro nuove aree sono già state individuate e perimetrate: il loro segmento è già stato inoltrato alle autorità locali in attesa che possano intervenire anche finanziatori privati pronti, come succede in molti altri paesi, a ‘sponsorizzare la natura e l’ambiente’ proprio come molto spesso ormai succede anche per i grandi eventi d’arte.