C'è una nuova possibilità per le compagnie petrolifere specializzate nelle estrazioni di combustibili di origine fossile. Non è infatti affatto scontato che la loro sopravvivenza sia a rischio, se la svolta verso fonti energetiche rinnovabili o pulite dovesse ridurre considerevolmente l'apporto delle energie tradizionali. L'esigenza di ridurre le emissioni di CO2 e di sviluppare energie a ridotto impatto ambientale è ormai questione globale, ma d'altro canto la rinuncia totale ai combustibili tradizionali implica contraccolpi gravissimi sull'economia generale. Vediamo quindi quali sono le prospettive future per Austin, una delle capitali della geotermia
Geotermico e innovazione a basso impatto ambientale
La via di salvezza per le compagnie petrolifere si chiama “geotermia” e consentirebbe loro di riconvertirsi in produttori di energia sostenibile, pulita e a emissioni zero. Lo spunto viene dall'Università del Texas di Austin, la UT, che grazie al co-inventore di Ethernet Bob Metcalfe, intende proporsi come hub per l'incubazione e lo sviluppo di startup innovative che abbiano come core business lo sviluppo di energia geotermica. L'idea di fondo è di sfruttare il calore naturale che si trova nel substrato terrestre come fonte energetica sostenibile.
Il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti ha già stanziato risorse per un milione di dollari, destinati alla Cockrell School of Engineering dell'Università del Texas di Austin per fondare la Geothermal Entrepreneurship Organization. L'istituto avrà il compito di formare e supportare ricercatori, ingegneri e imprese nello studio e nello sviluppo di nuove tecnologie, per lanciare aziende innovative che producano energia pulita dalla geotermia. Bob Metcalfe sarà al vertice dell'organizzazione insieme con il vicedirettore di Blackstone LaunchPad, un programma di educazione imprenditoriale presso la UT-Austin. Jamie Beard è anche un avvocato specializzato in energia e ambiente.
Dalla teoria alla pratica il passo tuttavia non è breve. Il percorso da condurre deve passare necessariamente per l'affidabilità della produzione e del consumo di energia geotermica, in qualunque area della Terra. C'è infatti la necessità di testare le tecnologie messe e punto e da sviluppare ancora che dovranno essere commercializzate. E lo stesso Metcalfe sostiene che le tecnologie devono essere sufficientemente “mature” prima di essere provate sul campo.
Si parla di trivellazioni profonde che prevedono a monte uno lavoro di ricerca complesso. Secondo Bob Metcalfe le startup e la commercializzazione assumono quindi un ruolo fondamentale nello sviluppo del progetto. Saranno quindi istituiti dei cluster di startup geotermiche basate su tecnologie sviluppate presso la Università del Texas di Austin, per trasferire nel settore di ricerca un'innovazione rapida e di forte impatto, sufficientemente matura per consentire all'industria di sfruttare immediatamente le nuove soluzioni.
Geotermia, una svolta per la riconversione delle compagnie petrolifere
La perforazione di pozzi tecnicamente complessi, ad alta temperatura e alta pressione è un punto di forza del settore petrolifero e del gas. Tutto il know how acquisito negli anni sarà implementato nelle trivellazioni per “estrarre” calore, sfruttando una vasta fonte di energia pulita e priva di CO2.
Il programma messo a punto con l'istituzione di GEO sarà incentrato sulla implementazione di metodologie di perforazione in grado di raggiungere, con un notevole abbattimento di costi, una profondità di circa 9 chilometri, riuscendo a lavorare senza particolari difficoltà anche a temperature molto elevate, addirittura superiori ai 350 gradi Celsius. Una tecnologia che potrà essere usata su larga scala, assicurando standard di sicurezza e di compatibilità ambientale molto elevati per ottenere energia pulita in qualunque area della Terra.
Gli oltre 20 centri di ricerca energetica di UT-Austin si uniranno ad altri istituti universitari come la Jackson School of Geosciences, il Bureau of Economic Geology e il College of Natural Sciences, per sviluppare ogni aspetto del progetto e migliorare gli standard di sicurezza e affidabilità delle tecnologie in via di sperimentazione.