La cessazione amministrativa gas è un'operazione indispensabile per chi si ritrova impossibilitato a eseguire il subentro della fornitura in un'abitazione in cui prima viveva una persona che non pagava le bollette del gas nonostante i numerosi richiami e le lettere di diffida inviate dal fornitore. Inoltre, la cessazione amministrativa del gas può essere richiesta dal fornitore stesso quando l'intestatario della fornitura continua a non rispondere alle comunicazioni trasmesse tramite posta raccomandata. A seguire un breve approfondimento sulla cessazione amministrativa gas.
Significato cessazione amministrativa gas
La cessazione amministrativa gas è un'azione richiesta dal fornitore nei confronti del cliente moroso tramite la quale chiede al distributore di sospendere la distribuzione del gas presso il Punto di Riconsegna (PDR). Questa operazione si conclude in genere con i sigilli apposti sul contatore da parte di un tecnico specializzato di una ditta che lavora per conto del distributore locale.
Cessazione amministrativa gas e subentro
La cessazione amministrativa del gas può essere richiesta dal fornitore anche qualora il nuovo proprietario dell'abitazione sia impossibilitato a riattivare il contatore e ad attivare la fornitura. Nel caso specifico, il nuovo intestatario della bolletta non potrà sottoscrivere un contratto gas con il fornitore incaricato di effettuare la cessazione amministrativa del gas.
Cessazione amministrativa gas e fornitore di default
Se il contatore si trova all'interno dell'abitazione, rendendo di fatto impossibile l'apposizione dei sigilli da parte del tecnico incaricato dalla ditta su cui si affida il distributore locale, si può ugualmente procedere con la cessazione amministrativa del gas, con l'utente che continuerà a usufruire del gas tramite il fornitore di default.