È stato scientificamente provato che una bottiglietta di plastica impiega 100 anni a decomporsi: un tempo fin troppo lungo, considerando la quantità di acqua che noi esseri umani dovremmo bere ogni giorno o tutti gli oggetti composti da materiali plastici che utilizziamo quotidianamente, magari anche senza rendercene conto.
Una realtà che recentemente sta preoccupando intere nazioni, è l’utilizzo spropositato della plastica, anche qualora questa non sia strettamente necessaria.
Dai sacchetti, alle bottiglie, agli imballaggi o agli utensili di ogni tipo quali bicchieri o posate, la plastica in mare impiega ancora più tempo a decomporsi, circa 450 anni.
Questo è infatti l’obiettivo di un gruppo di ragazze della regione Valdobbiadene, decise a chiamarsi Noplasticgirls: limitare drasticamente l’uso di questo materiale ove possibile e sostituirlo con materiali più puliti ed ecosostenibili, senza dimenticare di sensibilizzare i propri followers o altri esterni con campagne attiviste.
È proprio la pratica “usa e getta” a creare più problemi, date le abitudini medie di una famiglia o di persone singole.
Consigli ed eventi eco-friendly
Dare la possibilità alle persone di partecipare a diversi eventi, è un modo di diramare - anche nei più disinteressati - la convinzione che la plastica venga oggi utilizzata troppo spesso, dando consapevolezza anche a chi ha un occhio meno vigile di capire cosa viene creato grazie alla plastica.
Sulla pagina ufficiale di questo movimento, vengono infatti forniti diversi consigli agli utenti in merito a quali materiali si possono sostituire per ogni eventualità e talvolta da quali realtà non ci si aspetterebbe mai una composizione principalmente di plastica.
Un esempio lampante sono gli scrub esfolianti: uno scrub è un detergente composto da una parte densa, la crema, e da una parte che deve esfoliare, e quindi rilasciare un effetto sabbioso.
Spesso, le piccole sfere che si trovano all’interno degli scrub, per permettere successivamente alla persona di sentire l’effetto levigante, sono composte in microplastica e per quanto piccole possano essere, trascorre molto tempo prima della loro decomposizione.
Senza contare che sia pesci che altri esseri viventi del mare - dove verranno scaricate - potrebbero scambiarle per cibo e ingerirle, dannosamente per il loro intestino.
Anche le foto e le vignette divertenti che vengono postate contribuiscono alla morale comune: foto al mare dove la plastica fa da protagonista, o vignette dove l’intruso che utilizza la plastica viene deriso ed emarginato.
Per evitare quindi di inquinare un ambiente che di per sé è già inquinato, è opportuno, prima di acquistare uno scrub, verificare l’etichetta sulla confezione gli ingredienti: se tra questi c’è polietilene, polipropilene o polistirene allora lo smaltimento sarà più lungo.
Bisogna fare attenzione anche ai gel doccia, al latte detergente e altri saponi liquidi che contengono micro particelle per l’effetto esfoliante.
Anche preferire le borracce in alluminio o in vetro a quelle di plastica può essere un’abitudine positiva, da insegnare anche ai più piccoli.
E per bere un drink dal bicchiere - alcolico o analcolico o birra che sia - la cannuccia si può tranquillamente evitare.
Uno invece degli eventi più ricorrenti per la tutela dell’ambiente è sicuramente la pulizia collettiva del territorio.
Le noplasticgirls vogliono istituire una giornata per il decoro e la salvaguardia dell’ambiente, organizzando una giornata dedicata alla pulizia.
Il progetto è diventato ufficiale: si chiama ECO FATTO! ed avrà luogo domenica 22 ottobre in 4 punti di ritrovo: Piazza Marconi, Bigolino, Guia, e Pra Cenci, quartieri principali di Valdobbiadene.
Verrà distribuito ad ogni partecipante tutto il materiale necessario alla pulizia: guanti, sacchetti e gilet di sicurezza e alla fine dell’evento verrà organizzato un pasta party per tutti i volenterosi collaboratori.
Ecco come della semplice autoironia e delle raccomandazioni oculate possono veramente cambiare la prospettiva d’azione e rendere la terra un posto migliore dove vivere.