Dopo il clamoroso accordo che ha visto la Cina e la Russia firmare un protocollo per la realizzazione e lo sfruttamento di un gigantesco oleodotto destinato ad alimentare le industrie cinese e ad arricchire la Russia al ritmo di miliardi di dollari all’anno grazie ai suoi giganteschi giacimenti siberiani, ecco la notizia di un nuovo significativo passo avanti nell’alleanza sul fronte dell’energia che stavolta vede fianco a fianco due grandissimi paesi tradizionalmente invisi e nemici, Cina e Giappone.
Cina e Giappone, vecchi nemici oggi alleati
La storia ricorda soprattutto le aspre divisioni sociali e politiche tra la Cina e Giappone sia all’epoca dei grandi imperatori cinesi che soprattutto dopo la rivoluzione comunista: i cinesi giurarono eterno odio al Giappone che fece di tutto per tutelare l’ultimo erede della dinastia imperiale, Chongzhen, che in fuga dalla città proibita riuscì a rifugiarsi nel Fu Manhu protetto proprio dal Giappone. È storia nemmeno troppo lontana meravigliosamente raccontata dal film premio Oscar di Bertolucci “L’Ultimo Imperatore”. Non più di quindici anni fa ci furono aspre tensioni sul fronte commerciale con un giro di brevetti giapponesi che venne sfruttato da alcune grandissime industrie cinesi. Si parò di spionaggio e di furti: ma quei tempi ormai sono lontani.
Un Forum sul fronte dell’ambiente
Oggi i due paesi non sono mai stati così vicini su un fronte che è industriale e commerciale e che viene assestato ogni anno nel China-Japan Comprehensive Forum on Energy Saving and Environmental Protection la cui ultima edizione si è appena conclusa a Tokyo. Lo scopo di questo meeting è quello di creare sinergie e occasioni di strategia comune e di risparmio per entrambi i paesi: al convegno partecipano circa 800 persone tra le più alte autorità cinesi e giapponese.
I progetti in corso in parallelo tra i due paesi che fanno parte del protocollo sono già più di quattrocento. La Cina in questi ultimi anni ha evidenziato in modo sempre crescente il suo grande bisogno di energia per un settore industriale che sta crescendo a un ritmo esponenziale e di gran lunga superiore rispetto a quella che è la produzione energetica del paese dell’Est. Di qui la necessità del recente accordo con la Russia.
Pechino vuole offrire un’immagine diversa
Nel corso del forum di Tokyo il vicedirettore della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, Zhang Yong ha presentato i dati, estremamente interessanti, sul fronte del risparmio energetico che la Cina si è imposta proprio per abbinare alla costante e continua ricerca di nuove fonti di energia anche un programma di risparmio. Non è un mistero che una delle grandi preoccupazioni del mondo che guarda all’ambiente sia proprio la Cina il cui modello di sviluppo contrasta apertamente con quelle che sono le necessità del pianeta. La Cina era e resta uno dei paesi più inquinati e problematici del mondo.
Oltre quattrocento progetti per risparmiare e produrre energia Ma Zhang Yong ha voluto offrire un quadro diverso: “Nel settantesimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese – ha detto Zhang davanti ai delegati presenti - la Cina continuerà ad aprirsi al mondo esterno ad un livello superiore migliorando la qualità dell'ambiente ecologico e puntando verso a un nuovo storico punto di partenza. Da qui voglio esortare tutte le imprese e le istituzioni giapponesi a partecipare in modo ancora più attivo alla conservazione dell'energia e alla protezione dell'ambiente del nostro paese”.Cina e Giappone hanno firmato un protocollo comune per ulteriori ventisei progetti paralleli su vari ambiti: risparmio energetico, economia circolare, prevenzione e controllo dell'inquinamento, energia da idrogeno e innovazione tecnologica ve