Gli avvenimenti degli ultimi giorni che vedono Venezia colpita dalla pioggia e coperta da 160 cm d’acqua rischiano di non rimanere un caso isolato: secondo un recente studio dell’Enea - l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico - nei prossimi 80 anni anche altre città italiane come Messina, Napoli e Ancona rischiano di essere sommerse dal Mar Adriatico.
Venezia, il risultato del riscaldamento ambientale
Secondo Fabrizio Antonioli, responsabile del laboratorio sul clima presso l’Enea, nei prossimi anni si stima un aumento del livello dei mari lungo le coste italiane fino a 1,035 metri. È vero che l’innalzamento dei mari è un fenomeno che va avanti ormai da tremila anni, ma gli studi rivelano che negli ultimi duecento anni il livello medio è aumentato a ritmi impressionanti e molto più rapidi, accelerando fino a 3,4 millimetri l’anno negli ultimi venti anni.
Questi dati ci ricordano che il riscaldamento globale sta causando il pericoloso e rapido scioglimento dei ghiacciai, con conseguente aumento del livello degli oceani e l’avanzare del mare lungo le coste terrestri.
Ad essere colpiti sono soprattutto le città asiatiche dove si trova il 70% dei centri abitati più sottoposti al rischio di inondazioni. In particolare, fra le metropoli più a rischio troviamo Mumbai, Dacca, Calcutta, Hoh-Chi-Minh City, che guardano con preoccupazione all’innalzarsi del livello dell’Oceano indiano. Anche numerose città del Nuovo Continente, come New York o New Orleans rischiano di essere allagate nel corso dei prossimi 81 anni, così come città europee quali Gent, Amsterdam, Anversa e Londra.
Città italiane a rischio
Anche l’Italia ha motivo di preoccuparsi rispetto al repentino innalzamento del livello del mare: infatti, ben 15 regioni italiane su 20 presentano uno sbocco sul mare. In totale, i comuni costieri in Italia sono 645, e tutti rischiano, chi più chi meno, di essere interessati dall’aumento del livello del mare causato dal riscaldamento globale.
Le città italiane maggiormente minacciate dall’innalzamento del livello dei mari sono Venezia, Ancona e in generale la riviera adriatica con il delta del Po che sarà particolarmente segnato dall’avanzare del mare. Anche sul versante tirrenico la situazione potrebbe farsi seria, con la Liguria che potrebbe essere colpita già nei prossimi 30 anni e Napoli che potrebbe vedere il livello del mare aumentare fino a +1,040 mt entro il 2100.
Nelle isole la questione potrebbe farsi seria nei prossimi 30 anni, con Messina particolarmente interessata dall’aumento del livello delle acque che potrebbe raggiungere e superare il metro: infatti, secondo l’Enea, nei prossimi anni si verificherà un pericoloso innalzamento del mare che arriverà entro il 2100 a superare il metro e mezzo e a mettere in serio pericolo la città siciliana.
Tra le città italiane maggiormente a rischio ci sono poi Cagliari, che potrebbe essere colpita da un innalzamento del Mar Mediterraneo fino a +1,033 mt, Palermo (+1,028 mt) e Brindisi (+1,028 mt). L’Enea stima che, entro il 2100, il livello mare potrebbe subire un drastico aumento lungo le coste italiane, stimato tra 0,94 mt e 1,035 mt: sono pertanto 40 le aree del nostro Paese a rischio.
Effetto storm surge: perché è rischioso
Alle stime diffuse dall’Enea bisogna aggiungere il cosiddetto “effetto storm surge” : si tratta di un innalzamento dell’acqua anomalo che viene causato dalla coesistenza di bassa pressione, onde e venti tipici di una tempesta. Le conseguenze di questo effetto sono state evidenti soprattutto a Venezia, dove di recente è stato raggiunto il livello di 2 metri di acqua.
Lo storm surge è detto infatti anche onda di tempesta, colpisce maggiormente le zone costiere ma può interessare anche le zone più interne. Il motivo per cui si forma questo fenomeno è il ruotare dei forti venti intorno all’occhio del ciclone: quando una tempesta raggiunge le coste, l’andamento circolare verticale dell’acqua - causato dal vento - scontrandosi con il fondo marino ne determina un innalzamento, e l’acqua si muove verso l’alto.
Per quanto riguarda il rischio di tempeste, il Mar Mediterraneo è abbastanza protetto non essendo esposto ai venti che lambiscono gli oceani, ma la possibilità del verificarsi dell’effetto storm surge aumenta con il riscaldamento globale, e può costituire un ulteriore fattore di pericolo per le città costiere italiane.