Calcolare i consumi elettrici e di gas è fondamentale in caso di incongruenze tra i valori stimati e il reale prezzo in bolletta. Questi sintomi possono essere segnali di perdite nella rete domestica, apparecchi mal funzionanti e addirittura furti che, in alcune aree condominiali, sono facilitati dalla vicinanza dei contatori. Il consumo di corrente elettrica di ciascun elettrodomestico si può calcolare facilmente basandosi sui dati forniti dal costruttore, apposti tramite etichetta o incisione in un punto visibile dell'apparecchio. Il valore fornito è in Kilowatt,unità di misura della potenza, che moltiplicati per le ore in cui tale apparecchio è acceso danno come risultato i kilowatt ora consumati, unità di misura dell'enegia spesa. In bolletta si trova il consumo espresso in kWh ed un valore di costo in euro per ogni singolo kWh. Una volta sommati tutti i dispositivi è possibile ottenere una stima approssimativa della cifra spesa e confrontarla con i valori reali. Per individuare gli apparecchi più dispendiosi è sufficiente basarsi sulla loro potenza e sulle ore di accensione, ricordando che il valore fornito dal costruttore è il consumo massimo e generalmente un'attività a regimi minori provoca consumi più modesti. In caso di perdite nella rete invece è necessario munirsi di apparecchi che misurano la corrente di passaggio, in dotazione agli elettricisti. In bolletta infine è bene non fare confusione tra la spesa per la materia energia elettrica e il costo finale, che comprende in aggiunta le spese per trasporto e gestione del contatore e tutti gli oneri e le tasse imposte dallo stato che raggiungo il 50% dei costi totali.
Anche per il gas la spesa si può considerare tripartita nei servizi di vendita, ovvero il costo della materia gas naturale, i servizi di trasporto e stoccaggio, e le imposte statali. Il costo della materia è composto da prezzo di acquisto all'ingrosso e spese per la vendita ai clienti, sostenute dall'operatore. compone circa il 45% della bolletta ed è forato da una quota fissa per mantenere aperta la linea ed una quota proporzionale al consumo. Le altre spese invece, stoccaggio, trasporto, commercializzazione, imposta regionale ed IVA, sono fissate dall'AEEGSI ed uguali per tutti a seconda del consumo. Il calcolo della bolletta si fa in questo caso più complesso perché i dispositivi a gas hanno consumi molto variabili e non dichiarati dal costruttore. Il modo migliore consiste nell'affidarsi ad un simulatore che permette, basandosi sulle dimensioni della casa, le caratteristiche e il nucleo familiare, di stimare la spesa in condizioni di utilizzo medio. Una variazione troppo consistente può essere segno di un guasto alle tubature interne, eventualità non rara che aumenta di alcune decine di euro la spesa ed è difficile da individuare. Inoltre L'ARERA fornisce periodicamente stime sulla spesa media nelle varie regioni italiane, con un valore che si aggira attorno agli 80 centesimi di euro per Smc consumato.