Calcolare i consumi elettrici di una famiglia è un'operazione abbastanza difficile, a meno che non si faccia ricorso ad appositi strumenti di misurazione che computano il fabbisogno dei diversi elettrodomestici presenti in casa. Ciò nonostante, partendo dai dati contenuti nel contatore è possibile ricavare una stima dei consumi elettrici piuttosto affidabile: ecco come fare.
Come calcolare il consumo elettrico dal contatore
I contatori elettronici di nuova generazione, che hanno ormai sostituito i vecchi modelli a rotella meccanica, permettono di ottenere una misurazione del consumo espressa in kWh dal giorno dell'installazione.
Ne deriva che, se prendiamo a riferimento un giorno x ed effettuiamo una misurazione del consumo di energia (ad esempio, 10.000 kW) e ripetiamo questa operazione a distanza di un mese esatto (rilevando, ad esempio 11.000 kW), ponendo a differenza i due valori riscontrati avremo il consumo effettivamente registrato dal contatore (nel nostro esempio, pari a 1.000 kW) e che sarà effettivamente computato per quello stesso mese dal nostro gestore energetico.
Ovviamente, la stima del consumo energetico così effettuata è molto generica. Se si vuole misurare istantaneamente a quanto ammonta il consumo effettivo di un elettrodomestico, è possibile farlo nel seguente modo. In primo luogo, bisogna staccare altri elettrodomestici (compresi i salvavita e i display in stand-by) e l'illuminazione elettrica. A questo punto, si può procedere a rilevare l'ammontare del consumo attuale (ad esempio 10.000 kW), per poi accendere il singolo elettrodomestico e lasciarlo in funzione per un'ora. All'esito, si potrà effettuare una nuova lettura e il maggior numero evidenziato corrisponderà al consumo orario effettuato dall'apparecchio misurato (ad esempio, se la seconda lettura riporterà il valore di 10.050 kW, deriveremo che il consumo orario di quell'elettrodomestico è pari a 50 kWh).
Come leggere i dati del consumo elettrico dal contatore
La visualizzazione dei dati relativi al consumo registrati dal contatore è un'operazione molto semplice: è sufficiente accedere al contatore e cliccare sul tasto di lettura per cinque volte fino ad arrivare alla dicitura "Lettura potenza".
A questo punto, continuando a cliccare si accede alla misurazione relativa al periodo attuale, la quale può essere espressa anche in termini diversi a seconda della fascia (se l'opzione tariffaria prevede una tariffazione bioraria). Questi dati sono riferiti, come anticipato, al consumo totale effettuato dal momento in cui è stato installato il contatore.
Continuando a cliccare, inoltre, si può accedere alla dicitura "Periodo precedente", anch'essa eventualmente suddivisa per fasce: il riferimento è al mese, bimestre o trimestre (a seconda della contabilizzazione che si è concordata con il proprio fornitore) precedente in cui è stata effettuata la misurazione per il calcolo dell'addebito in bolletta.
Ne consegue che, avendo come punto di riferimento il giorno in cui si effettua la lettura e quello di scadenza del periodo precedente, è possibile fare la differenza tra il valore risultante nel primo (i consumi allo stato attuale) e nel secondo (i consumi relativi al periodo appena trascorso): in questo modo risulterà l'ammontare dei consumi registrati dal contatore nel periodo di interesse.