Il 2018 è stato un anno molto importante per i titolari di una fornitura luce e gas. Infatti, l'Autorità per l'Energia ha preso una decisione rivoluzionaria rispetto al passato in merito alle bollette di conguaglio. Quest'ultime sono una delle cause principali di bollette con un importo in denaro anomalo rispetto al prezzo normalmente fatturato per le bollette con consumi effettivi e consumi stimati. A seguire un breve approfondimento su cosa cambia per il conguaglio del gas dal 2018, anno in cui è entrata in vigore per la prima volta la disposizione dell'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).
Cosa cambia per il conguaglio del gas dal 2018
Gli utenti intestatari di una fornitura di gas dal 2018 hanno detto addio alle bollette di maxi-conguaglio, tramite le quali il fornitore fatturava in bolletta importi dovuti a consumi datati fino a cinque anni prima e mai conteggiati nelle bollette precedenti. La nuova normativa disposta dall'Autorità per l'Energia ha debuttato a partire dal 1° marzo dello scorso anno. La legge prevede la prescrizione dei consumi non conteggiati e con una data superiore ai 24 mesi. Fino all'anno prima (2017, ndr), i fornitori erano liberi di ricalcolare i consumi delle bollette fino a cinque anni, per poi conteggiarli in bolletta e costringere così gli utenti a pagare un importo ben più elevato rispetto a quello normalmente saldata ogni mese o ogni due.
Segnalazione per un conguaglio gas errato
Se dopo il 1° marzo 2018 si riceve una bolletta di conguaglio del gas con consumi anteriori a due anni, l'utente deve inviare una segnalazione al proprio fornitore. In caso di mancata risposta o qualora la società si rifiuti di assegnare la ragione al proprio cliente, quest'ultimo ha diritto di rivolgersi direttamente allo Sportello per il consumato di Energia Ambiente (servizio di ARERA).