Nelle case degli italiani, come soluzione alternativa per il riscaldamento durante la stagione invernale, è in aumento la presenza delle stufe a pellet. Escludendo in questa sede la spesa per la particolare tipologia di legno impiegata, qual è il consumo elettrico della stufa a pellet? A seguire un breve approfondimento sull'argomento. Si ricorda fin da ora che i valori espressi sono approssimativi e che a determinare il consumo specifico di ciascuna stufa a pellet concorrono numerosi fattori, che verranno elencati nella parte conclusiva dell'articolo.
Consumo elettrico medio di una stufa a pellet in un anno
In genere, una stufa a pellet tradizionale (ad aria) genera un consumo elettrico in un anno dagli 80 ai 60 kWh. Ipotizzando un prezzo della componente energia intorno ai 0,7 euro per kWh (facendo una media tra i prezzi della tariffa monoraria e bioraria delle migliori offerte per la luce elettrica attualmente disponibili nel mercato libero), si ha un consumo elettrico indicativo dai 56 ai 42 euro. A tale prezzo va aggiunta poi la spesa per la materia prima (il pellet, ndr). In genere, le stufe a pellet consentono di avere un risparmio in bolletta fino al 25 per cento rispetto agli impianti di riscaldamento a metano e di circa il 50 per cento rispetto a quelli a gasolio, tenendo conto della spesa complessiva (inclusi dunque anche i soldi spesi per il pellet).
Fattori di risparmio di una stufa a pellet
Come si è accennato nel paragrafo introduttivo, il risparmio di una stufa a pellet dipende da numerosi fattori. Uno dei più importanti è la coibentazione della casa. A una coibentazione migliore corrisponde una minore dispersione di calore, per un'efficienza dunque migliore della stufa. Un altro aspetto importante che va a determinare il consumo elettrico espresso in kWh di una stufa a pellet è il numero di accensioni giornaliere. Quest'ultimo dato è fondamentale, in quanto è nell'esatto momento dell'accensione che la stufa a pellet richiede un quantitativo di luce elettrica maggiore. In genere si consiglia di effettuare una sola accensione giornaliera e di programmare il funzionamento della stufa in base a una temperatura massima (19-20 gradi) e una minima (15-16 gradi), così come avviene con il cronotermostato delle caldaie.