Come scegliere il proprio contatore: monofase o trifase?
La scelta del contatore viene effettuata al momento della richiesta di allacciamento dell'energia elettrica nel proprio appartamento o in negozio, ufficio o altro posto di lavoro. Nella maggior parte dei casi, in un appartamento viene installato un contatore monofase, ossia in grado di gestire e controllare i consumi relativi a un impianto elettrico di tipo monofase.
La scelta del contatore, infatti, deve essere fatta in base al tipo di impianto e, soprattutto, alla tensione e alla potenza che vengono utilizzate. Nel caso di impianto monofase, infatti, la tensione standard è di 220-240 volt mentre nella trifase arriva a 400 volt. Per questo motivo, questo tipo di impianto e quindi i contatori di tipo trifase, vengono utilizzati quando si ha regolarmente un maggiore carico elettrico. Va comunque sottolineato che un contatore trifase può sostenere un impianto monofase: basterà utilizzare solo una delle fasi insieme a quella definita neutra.
Se si deve richiedere l'allacciamento o la fornitura per un laboratorio, un'industria o una particolare attività che faccia uso di strumentazione che richiede un impianto trifase, si dovrà richiedere quindi un contatore adeguato all'impianto stesso.
I modelli di contatore mono e trifase, infatti, sono differenti tra di loro e presentano anche costi di allacciamento diversi. Anche se si deve richiedere la sostituzione del contatore da monofase a trifase sono previsti dei costi e, infine, un contatore trifase prevede una spesa fissa che viene inserita come voce in bolletta all'interno dei costi di gestione del contatore. Questi, tuttavia, sono connessi alla tipologia di utenza, sia essa domestica o meno e residente o no, nonché alla potenza impegnata. A parità di questi parametri si avranno spese uguali a quelle dei contatori monofase.