Era inevitabilmente il personaggio più atteso del COP25, il meeting sull’emergenza climatica organizzata dall’ONU e in corso di svolgimento a Madrid di conseguenza si sapeva che il suo arrivo avrebbe creato discussione e interesse. Greta Thunberg, la sedicenne svedese che chiude il 2019 come uno dei personaggi più influenti della Terra nella sua continua campagna per la salvaguardia del pianeta, era arrivata a Madrid da Lisbona dove era sbarcata al termine di una lunga traversata atlantica a bordo del catamarano a vela Le Vagabonde.
Greta e quel viaggio sul treno a gasolio
Le polemiche l’hanno preceduta: diversi giornali infatti hanno sottolineato che Greta ha preferito viaggiare in treno di notte sul wagon lit Lusitania, un viaggio non completamente elettrificato: 100 chilometri degli oltre 600 della tratta sono infatti effettuati con una locomotiva a gasolio. Un compromesso per arrivare in tempo utile per la conferenza. Greta ha incontrato i giornalisti e la sua conferenza stampa, come prevedibile, ha garantito molti contenuti.
La posizione integralista della teen ager svedese è confermata, anzi… forse è ancora più intransigente: “Di fatto stiamo protestando da un anno e in tutto questo non è stato fatto praticamente nulla – ha detto l’attivista ai giornalisti – il dissenso è cresciuto in tutti i paesi ed è sempre più compatto e uniforme ma le persone al potere continuano disperatamente a ignorarci. Pare che il loro unico sforzo sia quello di zittirci, di minimizzare la nostra opinione”.
“Stanno cercando disperatamente di zittirci”
Greta ha usato parole molto forte nei confronti dei governanti: “Ci piacerebbe vedere finalmente qualche atto concreto, la gente continua a soffrire e morire per l’emergenza climatica internazionale e non possiamo aspettare oltre. Nessuno può dire come sarà il mondo tra una decina d’anni ma la nostra preoccupazione è legittima, i segnali sono quelli che preludono a una catastrofe e l’indifferenza generale della politica è il secondo aspetto più drammatico di tutta la vicenda. Sembra che anche il COP25 sia stato creato apposta per fissare un punto e ignorarlo, così com’è stato fatto in passato. Purtroppo non è più possibile comportarsi in questa maniera e fare finta di niente”.
Greta ha ormai il seguito di un capo di stato
L’arrivo di Greta Thunberg ha messo Madrid in una situazione di grande emergenza, come e forse più che per l’arrivo di moltissimi capi di stato e rappresentanti governativi. Al suo arrivo alla stazione ferroviaria Atocha, Greta è stata presa in consegna da una pattuglia armata di scorta che l’ha seguita passo dopo passo per tutta la giornata. Fuori dalla fiera di Madrid migliaia di persone per un sit-in, cui ha partecipato anche lei, hanno richiamato l’azione della polizia per evitare il rischio dell’infiltrazione di frange violente ed estremiste.
“Parleremo fino a quando non smetteranno di ignorarci”
Il suo obiettivo resta quello di creare consapevolezza e informazione: “Molti ci definiscono duri o intransigenti – ha detto Greta alla stampa in Spagna – è esattamente quello che siamo e non quello che vogliamo sembrare. Ma siamo anche ottimisti: se non nutrissimo la speranza di un cambiamento reale non saremmo qui a protestare e non lo faremmo con tanta ostinazione. È un dato di fatto che le persone sono spaventate dal cambiamento e vorrebbero poter vivere come sempre ma il vero cambiamento rischia di precipitarci all’età della pietra se non facciamo qualcosa. La speranza è che eventi come il COP25 creino una vera coscienza e un’inversione di tendenza rispetto al passato. Ma sono onesta… non mi sembra che sia cambiando assolutamente nulla. Possiamo solo continuare a dimostrare e farlo fino a quando l’inevitabile non potrà più essere ignorato e nessuno, nemmeno i leader mondiali, potrà più nascondersi”.