Spesso, quando si fa riferimento agli interventi che hanno come obiettivo la riduzione dei consumi, si tende a inserire nello stesso gruppo quelli relativi al risparmio energetico e quelli che riguardano più specificatamente l’efficientamento energetico.
Pur mirando al raggiungimento di scopi simili e complementari, questi due concetti agiscono in maniera differente. Vediamo come.
La differenza tra risparmio energetico ed efficientamento energetico è stabilita dalla direttiva europea 2012/27/CE.
Innanzitutto, è necessario precisare che quando si parla di risparmio energetico ci si riferisce a quell’insieme di operazioni in grado di ridurre i consumi - da un punto di vista quantitativo - dell’energia necessaria allo svolgimento delle varie attività.
Questi tipi di interventi puntano a ridurre gli sprechi, sia tramite modifiche tecniche agli impianti e alle strutture, sia attraverso l’ottimizzazione dell’uso di energia.
Il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici o l’adozione di uno stile di vita basato su un utilizzo più consapevole delle risorse sono solo alcuni degli interventi inclusi nella definizione di risparmio energetico, il cui obiettivo finale si limita al trovare soluzioni per consumare meno.
L’efficientamento energetico, invece, è un concetto che va visto nel suo complesso e non limitatamente all’aspetto quantitativo.
Basandosi sull’efficientamento energetico definizione ufficiale, è facile notare che all’obiettivo di ridurre i consumi si aggiunge quello relativo al miglioramento delle prestazioni di qualsiasi edificio.
L’efficientamento energetico racchiude quella serie di azioni, realizzate su edifici pubblici, privati, complessi aziendali e commerciali, mirate a migliorare l’efficienza energetica, ovvero ad ottimizzare il rapporto tra immissione di energia e rendimento in termini di produzione e consumi.
L’obiettivo dell’efficientamento energetico si può associare ad una migliore allocazione dell’energia.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, con l’intenzione di stimolare questi tipi di interventi, prevede il riconoscimento di alcuni incentivi, che possono passare sotto forma di detrazioni fiscali o altro.
La legge, infatti, attribuisce uno sconto del 65% sulle imposte per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Il bando efficientamento energetico 2018 consiste in una serie di contributi riservati a tutte le amministrazioni comunali del territorio nazionale che desiderano sviluppare progetti relativi a investimenti nel campo dell’efficientamento energetico e dello sviluppo territoriale sostenibile.
I contributi ai comuni per efficientamento energetico rappresentano l’attuazione dell’articolo 30 del decreto-legge 30 aprile 2019 e riguardano una quota di risorse finanziarie che ammonta a circa 500 milioni di euro, da ripartire tra i comuni in base al numero di abitanti residenti alla data del 1 gennaio 2018.
Questa serie di incentivi finanziano interventi che mirano a un efficientamento energetico edifici e opere pubbliche, come l’illuminazione pubblica, l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a uno sviluppo territoriale sostenibile, realizzabile con l’adeguamento e messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici e abbattimento di barriere architettoniche.
Detrazioni efficientamento energetico
L’efficienza energetica è l’insieme di accorgimenti che, oltre a mirare alla riduzione dei consumi energetici, migliorano la funzionalità e il design dell’edificio, interno ed esterno.
A differenza del risparmio, l’efficienza energetica, essendo misurabile, viene espressa da un numero percentuale o dal valore della classe energetica dell’edificio.
La sostenibilità è divenuta fondamentale nella costruzione di nuovi edifici e, allo stesso tempo, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è stato largamente introdotto sul territorio italiano: ci si sta rendendo conto sempre di più che è necessario focalizzarsi sul patrimonio edilizio esistente per valorizzarlo e renderlo ugualmente efficiente.
Proprio per questo motivo, il Ministero dello Sviluppo Economico ha creato diversi fondi efficientamento energetico, per stimolare e promuovere l’efficienza energetica.
Esiste un Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, che prevede una serie di incentivi mirati a sostenere la realizzazione di interventi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica, delineati dal protocollo di Kyoto.
Le risorse finanziarie stanziate per l’incentivo ammontano a 185 milioni di euro e sono suddivise per il 30% in garanzie e in finanziamenti agevolati per il 70%.
Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica - o FNEE - è una misura a sportello, che valuta le domande in base all’ordine cronologico, senza l’utilizzo di graduatorie.
I beneficiari di questo intervento sono tutte le imprese, anche in forma aggregata, le Esco e le pubbliche amministrazioni.
Gli interventi di efficientamento accessibili a tutti, invece, permettono di portare in detrazione dalle imposte (Irpef o Ires) una parte consistente delle spese sostenute per azioni di efficientamento energetico.
Vige una detrazione fiscale del 65% per gli interventi di efficientamento energetico che prevedono per esempio l’installazione di pannelli solari per la produzione d’acqua calda, la sostituzione di boiler tradizionali con sistemi a pompa di calore e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione di classe superiore alla A.
Detrazioni fiscali efficientamento energetico 2019
Le detrazioni fiscali efficientamento energetico 2019 sono disciplinate dall’articolo 16 bis TUIR.
Le detrazioni fiscali, note come bonus ristrutturazione edilizie ed ecobonus risparmio energetico sono diventate permanenti dal 1° Gennaio 2012 con l’attuazione del decreto-legge 201/2011.
In seguito, le varie leggi di bilancio hanno variato l’importo massimo di spesa detraibile e la percentuale fino al 50% per tutto il 2018.
La detrazione riservata a tutti gli interventi di efficientamento energetico va ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Tra le spese ammesse in detrazione sono inclusi i costi per i lavori relativi all’intervento, sia i costi per le prestazioni professionali necessarie a realizzare l’intervento stesso e acquisire la certificazione energetica richiesta.
La detrazione è del 65% per la maggior parte degli interventi, mentre beneficiano di una detrazione del 50% l’acquisto e l’installazione di caldaie a biomassa e di caldaie a condensazione di classe A, l’acquisto e la posa di finestre, infissi e schermature solari.
Interventi di efficientamento energetico
Gli interventi di efficientamento energetico si rivelano doppiamente vantaggiosi perché, da un lato, sono attività che permettono di sfruttare le fonti energetiche in modo ottimale, senza una riduzione delle prestazioni e con un minore consumo di energia.
Dall’altro, perché le spese sostenute per interventi atti alla riqualificazione energetica beneficiano di vantaggiose detrazioni fiscali.
Gli interventi che rientrano nell’insieme delle attività volte all’efficientamento energetico riguardano:
- Pannelli solari per la produzione dell’acqua calda;
- Sistemi a pompa di calore, in sostituzione a boiler tradizionali;
- Impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione di classe superiore alla A e i relativi impianti di regolazione;
- Installazione di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e climatizzazione;
- Opere di coibentazione eseguite sull’involucro edilizio (pareti, coperture ed infissi);
- Installazione di accumulatori di energia elettrica che consentono lo sfruttamento ritardato di quanto già prodotto a livello energetico;
- Posa in opera di radiatori a bassa temperatura, termocamini e impianti di cogenerazione.
Riassumendo, i concetti di risparmio ed efficienza energetica, nonostante siano differenti, risultano strettamente legati tra loro poiché entrambi portano ad una riduzione dei consumi e ad una conseguente diminuzione dell’impatto ambientale, provocata dai combustibili fossili e dalle emissioni di CO2.
L’obiettivo principale dell’efficienza energetica non è quello di rinunciare a consumare - cosa ormai impossibile - ma nel saperlo fare in maniera più razionale e intelligente, generando effetti positivi non solo riguardo la quantità di energia utilizzata, ma anche sotto l’aspetto qualitativo delle fonti energetiche sfruttate.
Più un edificio è in grado di sfruttare l’energia in modo ottimale, inferiore sarà il suo impatto in termini di inquinamento ambientale e atmosferico.