Pagare le bollette di luce e gas è sicuramente un onere gravoso per la maggior parte dei nuclei familiari in Italia: districarsi tra le offerte di fornitura di luce e gas può essere una vera e propria impresa.
Scegliere tra mercato libero e mercato in maggior tutela infatti è complesso, e affinare i metodi per risparmiare sulla bolletta di luce e gas è un’attività effettuata dalla maggior parte degli utenti.
Il servizio di fornitura elettrica, inoltre, subirà notevoli cambiamenti a partire da gennaio 2020: presto la distinzione fra utenti residenti e utenti non residenti sarà ancora più centrale nel calcolo bolletta energetica, e per questo è bene informarsi prima che la riforma delle tariffe elettriche entri in vigore.
Infatti, se nella bolletta della luce sarà indicata l’utenza “non residente” è bene intervenire con un ricorso, perché a partire dal prossimo anno le quote fisse per il calcolo del corrispettivo da pagare al fornitore di energia impatteranno molto di più sulla bolletta per i non residenti.
La questione riguarda dunque in particolar modo i proprietari di seconde case, ma è bene in generale prestare attenzione a questioni di tale importanza.
Per risparmiare sulla bolletta di luce e gas è bene tenere in considerazione le fasce orarie f1 f2 f3.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come le fasce di consumo permettano di risparmiare sulla bolletta energetica.
Le fasce: f1 f2 f3
Come anticipato, le fasce f1 f2 f3 servizio elettrico nazionale permettono di prevenire costi eccessivi sulla bolletta elettrica.
L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas - denominata AEEGSI - ha introdotto le cosiddette fasce orarie, una suddivisione delle tariffe della luce in base all’orario del consumo durante la giornata.
Infatti, ci sono determinati orari durante il giorno nei quali la domanda di energia elettrica è superiore e, dunque, anche il costo della fornitura energetica aumenta.
Chiaramente la notte e il weekend la tariffa sarà minore, così come si alzerà durante il giorno.
Le fasce orarie in cui è stata suddivisa la giornata sono 4, e sono state denominate dall’Autorità F1, F2, F3 e F23.
Le fasce orarie sono state introdotte per ricalcare le abitudini di vita e di consumo dei clienti, che non sono omogenee e uniformate: infatti è evidente che consumiamo energia elettrica in modo molto differente durante la giornata e a seconda del giorno - feriale o festivo - della settimana.
Questo per quanto riguarda i privati, ma come si configurano invece le abitudini di consumo delle imprese?
Le aziende ricalcano spesso le modalità di consumo dei cittadini, ma ci sono delle eccezioni: è il caso delle imprese che lavorano durante la notte, delle aziende di commercio che per forza di cose sono attive solo di giorno, strettamente in orario lavorativo, delle aziende i cui dipendenti lavorano su turni e così via.
A causa di questa irregolarità nella domanda di energia elettrica vi è stato un adeguamento delle imprese fornitrici, che considerano ora le fasce f1 f2 f3 il modello base su cui regolare i costi energetici.
Le fasce orarie f1 f2 f3 sono le seguenti:
- La fascia f1 corrisponde alle ore di punta della domanda energetica, ossia dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 19.00, escludendo le festività nazionali che rientrano invece in una fascia differente;
- La fascia f2 è relativa alle ore intermedie, ossia dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 8.00 - momenti in cui le persone si preparano prima di uscire di casa - e dalle 19.00 alle 23.00 - orario di rientro e permanenza nelle abitazioni. Corrisponde inoltre al sabato, dalle 7.00 alle 23.00;
- La terza e ultima fascia, denominata fascia f3, corrisponde alle ore della settimana - dal lunedì al sabato compreso, dalle 23.00 alle 7.00, e alla domenica e ai festivi (tutto il giorno).
In base a questi dati è possibile risparmiare sulla bolletta energetica cercando di non consumare troppa energia durante le fasce corrispondenti alle ore di punta.
Tuttavia, queste fasce orarie non sono le uniche alternative, poiché in bolletta i consumi possono essere fatturati secondo altre opzioni, che sono la tariffa bioraria e l’opzione monoraria.
Tariffa bioraria: qual'è il significato
L’opzione bioraria prevede una fatturazione differente, ossia in base a due sole fasce che sono f1 e f23 - questa comprende tutte le ore che sono incluse nelle fasce f2 e f3.
È possibile aderire alla fascia oraria ottenendo un risparmio sulla bolletta energetica se le nostre abitudini di consumo si concentrano nelle fasce serali-notturne e nei fine settimana.
Come anticipato, la fascia f1 comprende l’intervallo tra le 8.00 e le 19.00 dal lunedì al venerdì, e la fascia f23 le ore dalle 19.00 alle 8.00 dal lunedì al venerdì e i weekend e festivi. Ma conviene davvero?
Fino a pochi anni fa la tariffa bioraria del servizio elettrico nazionale consentiva un risparmio sulla bolletta energetica se si utilizzava l’elettricità per almeno due terzi durante le fasce serali e notturne, oltre che nei fine settimana.
Tuttavia al giorno d’oggi, complici le fonti rinnovabili che permettono di produrre energia durante il giorno, se non si consuma almeno l’80% di energia durante la fascia denominata f23 questa tariffa non sembra più essere così conveniente.
La fascia monoraria f0, invece, è applicata a quegli utenti i cui contatori non possono leggere i consumi in base alla fascia: in tal caso il prezzo energetico resta uguale in tutte le ore del giorno.
Fasce orarie per il gas
Vi starete chiedendo se anche col gas esistono le fasce orarie per risparmiare. La risposta è no, purtroppo non esistono, e il motivo è abbastanza semplice.
Non esistono fasce orarie per il gas perché il gas e l’acqua sono in qualche modo “conservabili”: infatti, possiamo decidere se utilizzarli o meno grazie a manopole o rubinetti, in caso contrario rimangono all’interno dei tubi o degli acquedotti.
Invece, a differenza di questi due, l’energia elettrica non può essere conservata poiché si sfrutta istantaneamente una volta prodotta, e per questo sono state create le fasce orarie per considerare i momenti di maggiore richiesta.
Pertanto, dal momento che le fasce orarie non possono essere applicate al gas, come possiamo risparmiare sulla bolletta del gas?
Per risparmiare gas sul riscaldamento invernale è bene regolare il termostato della caldaia impostando una temperatura che sia idonea alle vostre esigenze e al periodo climatico in cui vi trovate.
Allo stesso modo risulta conveniente impostare il termostato dei termosifoni intorno ai 19°, ed è bene spegnere i riscaldamenti quando andate a letto.
Se potete scegliere, evitate di installare i termosifoni sotto le finestre e regolate il grado di umidità presente nella vostra casa.
Infine, se ci sono stanze che non utilizzate spesso, diminuire la temperatura di uno o due gradi consente di ottenere un risparmio energetico non indifferente.
La manutenzione della caldaia, inoltre, consente di renderla efficiente ed evitare gli sprechi e, allo stesso modo, mettere i doppi vetri alle finestre ed eliminare gli spifferi vi permetterà di evitare una dispersione termica che può costare caro nel calcolo finale della bolletta energetica.