I pannelli fotovoltaici a terra sono una soluzione conveniente e sostenibile. Si tratta di installare un impianto energetico a raggi solari direttamente sul suolo, orientando i pannelli verso il sole e cercando di catturare il maggior irraggiamento. Per poter adottare tale soluzione è necessario conoscere molto bene la Normativa e i limiti imposti. Infatti, trattandosi di un elemento ingombrante e con un grande impatto estetico, esistono delle regole precise con riferimento al luogo e al modo con cui installarli.
Installazione di un impianto fotovoltaico a terra
Gli impianti fotovoltaici a terra sono delle strutture in acciaio o in alluminio situate direttamente sul suolo. L’obiettivo è il medesimo dei tradizionali sistemi solari: catturare energia dalla luce e dal calore del sole e trasformarla in elettricità da trasportare e distribuire ai proprietari. L’obiettivo è inclinare i pannelli nel modo migliore, per poter raccogliere il maggior irraggiamento e per produrre tanta energia da soddisfare il fabbisogno.
Il funzionamento di un fotovoltaico a terra è simile a quello di un qualsiasi impianto tradizionale. Si tratta di uno o più pannelli orientati verso il sole e combinati con un inverter e con una componente hardware elettrica e meccanica. In tal modo, nel momento in cui la luce solare colpisce le celle si crea corrente elettrica, attraverso il processo dell’effetto fotovoltaico.
Gli impianti fotovoltaici a terra non possono essere liberamente installati in qualunque luogo, ma bisogna sottostare ad alcuni limiti. Si indicano di seguito le aree in cui è possibile posizionare un impianto a terra:
- aree interne ad impianti industriali e stabilimenti e tutte le aree agricole racchiuse in un perimetro, i cui punti non abbiano una distanza maggiore di 500 m dallo stesso impianto;
- aree nelle vicinanze di reti autostradali, purché la distanza non superi i 300 m;
- aree classificate come agricole, solo se racchiuse in un perimetro i cui punti non siano più distanti di 500 m da zone a destinazione artigianale, industriale e commerciale.
Per l’installazione dell’impianto fotovoltaico a terra è necessario considerare alcuni limiti importanti, tra i quali si ricordano:
- distanza dei pannelli: è necessario rispettare una distanza minima dei pannelli dai confini di proprietà, dalle strade comunali, provinciali e regionali;
- area di installazione: i pannelli a terra non possono essere posizionati in qualsiasi luogo, a causa del loro impatto estetico e della dimensione;
- incentivi e agevolazioni: ci sono grandi limitazioni per poter avere accesso agli incentivi statali. Con il nuovo decreto la possibilità di ricevere un aiuto economico si è notevolmente ridotta.
In ogni caso, pur considerando i limiti si tratta di una soluzione molto conveniente per chi desidera aumentare la propria autonomia energetica. Una scelta sostenibile per l’ambiente e per l’economia.
Impatti ambientali indotti da un impianto fotovoltaico a terra
Gli impianti fotovoltaici a terra sono noti per le loro dimensioni e per l’impatto estetico, nonché anche per le conseguenze ambientali che questi comportano. Il principale impatto ambientale in tal senso riguarda l’occupazione del suolo - più o meno fragile – con evidenti conseguenze per gli ecosistemi. Quando un pannello viene posizionato a terra sul suolo, si ha un cambiamento non solo nella temperatura dello stesso, ma anche sulla percentuale di umidità, sui processi di sintesi, sul tasso di crescita delle piante e di respirazione dell’ecosistema.
La scelta di adottare un sistema fotovoltaico a terra è da una parte molto sostenibile, perché si utilizzano fonti energetiche infinite e rinnovabili senza bruciare combustibili; dall’altra è dannosa per il terreno e per il suolo. I parchi solari hanno degli effetti climatici rilevanti e da considerare. L’obiettivo per i prossimi anni è di trovare un buon compromesso, in grado di far incontrare gli obiettivi dell’uomo in materia di sostenibilità e al tempo stesso preservare l’ecosistema e il territorio.
Incentivi per gli impianti fotovoltaici a terra
In tema di incentivi e agevolazioni è necessario fare una riflessione, dal momento che recentemente la normativa è cambiata, rendendo sempre più difficile poter avere accesso a un aiuto economico. Dal primo marzo 2022 è stata introdotta la Normativa per regolare l’installazione degli impianti fotovoltaici. Qui viene esplicitata tutta la casistica in cui è possibile derogare al divieto di accesso agli incentivi statali per gli impianti posti sul suolo agricolo.
La modifica fa riferimento proprio al superamento di un limite imposto precedentemente. Nel primo decreto, infatti, era stato imposto il seguente limite: gli incentivi sono concessi solamente nel caso in cui l’impianto occupi al massimo il 10% della superficie agricola aziendale. Oggi, invece, si specifica la possibilità di aver accesso agli incentivi statali per il fotovoltaico a terra in base ai requisiti definiti dalle Linee Guida del CREA in collaborazione con GSE.
Impianto fotovoltaico a terra su terreno agricolo
Per installare un impianto fotovoltaico a terra in zona agricola è necessario considerare un problema: nella recente Normativa è stato imposto il divieto di accesso agli incentivi per tutti i sistemi solari posizionati su suolo agricolo. Sorge, quindi, un generalizzato divieto di usufruire delle agevolazioni statali se i moduli sono collocati sul suolo all’interno delle aree agricole. Tale divieto viene applicato anche per le aree nella disponibilità del demanio militare.
Le eccezioni a tale decreto esistono e sono applicabili solo e soltanto se gli impianti rispettano alcuni requisiti, tra cui:
- potenza nominale inferiore a 1 MW;
- distanza di almeno 2 km l’uno dall’altro, nel caso in cui sono collocati in terreni appartenenti al medesimo proprietario;
- occupare non più del 10% della superficie del terreno agricolo di proprietà del proponente.
Impianti fotovoltaici a terra: la Normativa
La Normativa di riferimento quando si pensa di installare un impianto fotovoltaico a terra è il Decreto bollette numero 17/2022. Si parla di una legge istituita per favorire, accelerare e agevolare la transizione energetica degli edifici. Nel decreto vengono specificate le regole e limiti a cui sottostare per procedere con l’installazione di un impianto fotovoltaico, tradizionale o a terra.In particolare, qui si fa riferimenti alla procedura di semplificazione per l’installazione degli impianti domestici con una potenza comprese tra i 50 kW e i 200 kW. Purtroppo, viene anche esplicitamente sottolineato che da tale procedura più snella e semplice si escludono tutti gli impianti a terra, per contenere e limitare il consumo del suolo e per rispettare gli stringenti vincoli paesaggistici.