I consumi del gas metano fatturati in bolletta subiscono un rincaro a causa dell'applicazione di tre tasse sul gas. Fra queste c'è anche l'aliquota IVA (imposta sul valore aggiunto). Esisono delle differenze sull'IVA applicata alla bolletta della luce elettrica e l'IVA addebitata nella bolletta del gas naturale. A seguire un breve approfondimento sul peso specifico dell'aliquota IVA sul gas metano le differenze tra l'imposta sul valore aggiunto sulla luce elettrica e quella sul gas.
L'aliquota IVA sul gas a metano varia in base ai consumi annuali. L'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha stabilito un'imposta sul valore aggiunto del 10 per cento sui consumi fino a 480 Smc. Le utenze domestiche che consumano più di 480 Smc in un anno pagano un'aliquota IVA al 22 per cento. Per fare un esempio di calcolo concreto di quanto possa incidere l'IVA sull'importo finale della bolletta del gas, si può ipotizzare un consumo annuale di 400 metri cubi di gas e un prezzo per ogni Smc pari a 0,28 euro. Moltiplicando 400 Smc per il costo di ogni metro cubo standard, si ottiene il costo della spesa per la materia gas naturale consumata. Il valore è pari a 112 euro. L'aliquota IVA al 10 per cento sul 112 euro corrisponde a 11,2 euro. A ciò va poi aggiunta l'accisa (imposta indiretta sul consumo) e l'addizionale regionale.
L'IVA sul gas varia di percentuale in base al livello dei consumi di una singola utenza. Al contrario, l'IVA sull'energia elettrica varia in base alla tipologia di contratto: 10 per cento per contratti che prevedono un uso domestico e 22 per cento per le forniture concepite per altri usi.