Per capire cosa sono gli oneri di sbilanciamento occorre prima fare una premessa. In Italia, così come negli altri grandi Paesi industrializzati, la trasmissione dell'energia elettrica non è un fattore così scontato come si può credere erroneamente. Tale operazione necessità di un assoluto equilibrio, grazie al quale è possibile mantenere normale il flusso dell'energia, evitando così improvvisi black out o cadute improvvise della rete che renderebbero impossibile la vita di oggi. Per mantenere in equilibrio la richiesta di energia degli utenti consumatori (privati e aziende) e il quantitativo di energia prodotto invece dalle centrali elettriche vi è un'apposita figura: il gestore della trasmissione della rete elettrica. In Italia, il gestore di riferimento è la società Terna, con sede a Roma, che controlla circa il 98 per cento della rete elettrica.
Significato oneri di sbilanciamento
Non sempre la domanda degli utenti finali corrisponde all'energia prodotta dalle centrali elettriche. Gli oneri di sbilanciamento sono i costi previsti dall'Autorità italiana per l'Energia (ARERA) per coprire l'attività di dispacciamento, grazie alla quale il gestore della rete elettrica riesce a mantenere l'equilibrio tra domanda e offerta della luce. Gli oneri di sbilanciamento più gravosi riguardano gli impianti basati su fonti rinnovabili, impianti che non hanno fonti di energia che possono essere programmate in quanto tutto dipende dalle condizioni meteorologiche. Tra l'altro, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha stabilito che i costi degli oneri di sbilanciamento siano uguali per tutte le utenze.