Il cambiamento climatico che sta investendo il nostro pianeta non è più un problema lontano a noi, del futuro.
Seri sconvolgimenti negli ecosistemi e nella ricchezza della biodiversità, fenomeni mai visti nella storia umana e catastrofi sono all’ordine del giorno.
Ostacolare il riscaldamento globale è un obiettivo comune all’intero globo, ma per raggiungerlo è necessario un impegno maggiore da parte di tutti: la comunità scientifica suggerisce di accelerare i tempi.
In Europa, è la Germania a fare da apripista: proponendosi come guida nella lotta ai cambiamenti climatici, il governo tedesco ha varato un vero e proprio programma salva-clima.
Il documento “green”, che prevede misure per 54 miliardi di euro da attuare fino al 2023, ha lo scopo di ridurre del 55% le emissioni di gas serra in Germania e di aumentare del 65% la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Pacchetto clima: di cosa si tratta
Il “Klimapaket” è un accordo che, raggiunto dopo quasi 19 ore di negoziato, definisce il punto d’incontro tra le proposte in tema ambientale avanzate dai due partiti della Große Koalition, SPD e CDU.
Attraverso questo compromesso, i politici tedeschi si impegnano ad adottare misure concrete “per la protezione del clima e la transizione energetica”.
L’investimento di 54 miliardi di euro, stanziato per le misure del pacchetto, ha l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni, focalizzandosi su quelle provenienti da aerei e navi.
I punti principali esposti nelle 22 pagine del documento ufficiale riguardano:
- Un aumento progressivo dell’Iva sui biglietti aerei, provocato dall’innalzamento dei prezzi per tonnellata di CO2 emessa da benzina, diesel, gas o altri combustibili fossili a partire da 10 euro nel 2021 a 35 euro nel 2025;
- Una contestuale spinta alla produzione di energia “pulita”, come per esempio la solare,l’eolica o la biomassa;
- Un aumento delle agevolazioni fiscali per i pendolari.
Nel mirino della proposta governativa ci sono sia i viaggi aerei a corto raggio, che quelli a lunga distanza.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, aumentando le tasse sui voli aerei del 74% fino ai 2500 km e del 41% fino ai 6000 km, stima un arricchimento delle casse statali di circa 740 milioni di euro all’anno in più, soldi che serviranno a ridurre i prezzi dei biglietti dei treni, incentivando una mobilità più sostenibile.
Agevolazioni fiscali per soluzioni “green”
Rendere la mobilità più sostenibile in Germania non è più un obiettivo lontano.
Grazie al finanziamento approvato dal governo per le misure sulla salvaguardia del clima e dell’ambiente, entro pochi mesi si vedranno cambiamenti che andranno a favorire in primis le persone che scelgono mezzi di trasporto meno inquinanti, come i pendolari, aumentando il numero di treni e diminuendo il prezzo dei biglietti.
Ulteriori incentivi proposti dal governo tedesco riguardano sussidi per finestre, isolamenti migliori e innovativi sistemi di riscaldamento, pensati per chi sceglie di ristrutturare la propria casa.
A questi si aggiungono gli sgravi fiscali per i comuni che favoriscono la costruzione di nuove turbine eoliche e nella partecipazione finanziaria nella gestione delle strutture.
Ai costruttori di automobili è prevista l’imposizione di quote obbligatorie per l’introduzione di un numero maggiore di auto elettriche tra i nuovi veicoli immatricolati e dal 2025 il divieto di installare nei nuovi edifici sistemi di riscaldamento a gasolio, o che utilizzino altri combustibili fossili.
Critiche pacchetto clima
Come per tutte le grandi decisioni a tema clima, anche quella avanzata dalla Germania ha visto sorgere numerose opinioni a riguardo.
Le principali critiche riguardano il carbon pricing: i verdi accusano di mancanza di coraggio il governo, definendo l’aumento graduale di prezzo della CO2 non sufficientemente significativo.
Le iniziative proposte sono considerate mal coordinate e si teme che l’installazione di nuovi impianti eolici e solari non possa raggiungere l’obiettivo di de-carbonizzazione, a causa di ostacoli di carattere perlopiù burocratico.
I liberali, invece, lamentano gli eventuali rincari che andrebbero a colpire direttamente i cittadini.