Le quote fisse presenti in bolletta sono l'insieme degli oneri e delle altre componenti che i consumatori sono costretti a pagare per finanziare le diverse attività comunque connesse al sistema di distribuzione e fornitura dell'energia. Tra esse vi è la componente PCV in bolletta: vediamo cosa significa e come viene calcolata.
Il prezzo di commercializzazione vendita (PCV)
Questa voce presente in bolletta comprende i costi fissi che sono sostenuti dalle imprese per poter effettuare l'attività di gestione dei rapporti commerciali con i clienti. Essa viene determinata in base ad un criterio di riparto che si parametra al costo medio che le imprese pagano in regime di mercato libero: su questa media si perviene poi all'applicazione della componente in questione.
La voce si presenta come una componente in quota fissa presente all'interno della componente spesa per l'energia (o servizio di vendita) e, pertanto, viene versata in ragione annuale, anche se normalmente ripartita per il numero delle bollette emesse nel corso dell'annualità (quindi, per 12 o per 6 o per 4, a seconda che la fatturazione sia mensile, bimestrale o trimestrale).
Perché si paga la componente PCV?
Il pagamento di questa quota fissa all'interno della bolletta è stata spiegata dall'Autorità per l'energia in considerazione del fatto che le imprese in regime di libero mercato devono poter contare, a prescindere dai consumi dei clienti, su un supporto finanziario per lo svolgimento delle attività commerciali. In questo modo, cioè, si tassano uniformemente i clienti al fine di consentire un ordinato ed equilibrato sviluppo del mercato energetico, sottraendo una parte dei costi che le imprese devono sostenere per potersi affermare e promuovere.
Trattandosi, pertanto, di una tassa ed essendo la stessa prevista uniformemente, il suo prezzo deve essere determinato dalla legge (o dall'Autorità) e dunque non è modificabile unilateralmente dal singolo fornitore. Attualmente, il costo è fissato in 4,57 euro al mese per gli utenti domestici e in 9,65 euro al mese per le utenze non domestiche. Ne consegue che, se gli importi rilevati nella propria bolletta in corrispondenza della voce PCV dovessero risultare maggiorati, è possibile contestare la bolletta attraverso un reclamo ed evitare di pagare il sovrapprezzo.