I Power Purchase Agreement – anche noti come PPA – sono dei contratti per la vendita di energia che coinvolgono due parti: il produttore che assume le vesti del venditore e il consumatore o grossista che funge da acquirente. Si tratta di una formula contrattuale che garantisce diversi vantaggi e che minimizza i rischi rispetto ad altre alternative. Nonostante i suoi benefici, però, questo modello non è ancora diffuso in Italia e fa fatica ad affermarsi a causa delle condizioni di mercato.
Contratti PPA: cosa sono e cosa prevedono
Il Power Purchase Agreement (PPA) è una particolare formula contrattuale, utile a regolamentare la somministrazione di energia elettrica tra produttore e acquirente. Questi contratti hanno una formula a lungo termine e coinvolgono il soggetto produttore e proprietario di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e quello acquirente, che spesso è un grossista.
I PPA sono uno strumento molto utile e vantaggioso per regolare i rapporti tra le parti, soprattutto nel caso in cui si tratti di impianti alimentati a fonti rinnovabili e privi di un sistema di incentivazione. Infatti, questa formula contrattuale offre un’importante tutela all’investitore, garantendo le condizioni di stabilità finanziaria necessarie per procedere.
Per comprendere il potenziale di tale strumento è importante analizzare vantaggi e rischi per il produttore. Tra gli elementi che incoraggiano il soggetto a stipulare un PPA si ricordano i seguenti:
- vantaggi di carattere gestionale: con questi contratti, tutta la conduzione dei rapporti con GME, GSE e Terna diventa responsabilità esclusiva dell’acquirente, liberando il produttore da questo impegno;
- minore esposizione al rischio: scegliendo una particolare soluzione contrattuale, si libera il produttore dal rischio del pagamento dei corrispettivi di sbilanciamento;
- minore esposizione alla variabilità dei prezzi: i contratti PP prevedono l’imposizione di un costo fisso per la vendita di energia. In questo modo, si proteggi il produttore dalle oscillazioni dei prezzi di mercato e si ha a che fare solamente con dei prezzi prevedibili, individuati con anticipo nel contratto.
Lato produttore, è necessario considerare anche dei rischi a cui si va incontro con i PPA. Il principale è il rischio di insolvenza dell’acquirente, infatti è possibile che quest’ultimo non effettui il pagamento previsto. Sicuramente grazie alle precedenti garanzie questo pericolo viene minimizzato, ma non è mai pari a zero. La natura normale e non tipizzata del Power Purchase Agreement implica una maggiore cautela nella gestione dei rapporti tra le parti.
Come funzionano i PPA?
I PPA vengono sempre stipulati tra due parti: produttore e acquirente, come qualsiasi contratto, anche in questo caso si vanno ad indicare degli obblighi per entrambe le parti, così da minimizzare il rischio reciproco.
In generale, i contratti prevedono che il produttore fornisca i seguenti servizi all’acquirente, salvo diversa indicazione:
- gestione delle partite economiche: si parla di monitorare le partite economiche verso il gestore della rete, il mercato e il distributore locale;
- gestione dei flussi economici: tutti i flussi economici derivanti dalla vendita dell’energia devono essere gestiti e comunicati quotidianamente;
- ritiro delle Garanzie di Origine: si tratta di una certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate negli impianti qualificati;
- posizionamento dell’offerta: ogni giorno l’offerta deve essere definita e poi trasmessa sul mercato di riferimento;
- previsione periodica: si tratta di indicare una previsione non solo con riferimento alla produzione, ma anche su come si intendono gestire gli sbilanciamenti di mercato per non ostacolare la fornitura.
Tali servizi vengono forniti dal produttore e sono specificati all’interno del Power Purchase Agreement. Dall’altra parte, il contratto obbliga l’acquirente a pagare un prezzo per poter avere accesso a tali benefit. A seconda delle preferenze e delle condizioni di mercato, è possibile stipulare un PPA sulla base di un prezzo fisso, variabile o indicizzato. Si indicano le caratteristiche di ogni modalità:
- PPA prezzo fisso: si tratta del modello che offre maggiori benefici al produttore, perché si riescono a contenere gli effetti della volatilità del prezzo dell’energia;
- PPA prezzo variabile: è poco diffuso, perché meno proficuo rispetto alle due alternative. Quando si sceglie di mantenere il prezzo variabile si vanno anche ad indicare dei limiti massimi e minimi per evitare oscillazioni imprevedibili eccessive;
- PPA indicizzato: si parla di PPA indicizzato quando il costo è indicizzato al prezzo zonale con possibilità di fixing.
I Power Purchase Agreement possono anche integrare un’assicurazione sul credito, per garantire una maggiore sicurezza e affidabilità all’acquirente di energia elettrica. Infine, i PPA sono per loro natura contratti di lungo termine. Infatti, prevedono una durata che oscilla tra i 10 e i 15 anni, perché è necessario garantire un rapporto lungo affinché i produttori possano rientrare negli ingenti investimenti che hanno effettuato, tra le spese di installazione dell’impianto e quelle di manutenzione.
Esistono comunque diverse tipologie di contratti PPA per accontentare le esigenze di ciascuno. Infatti, è anche possibile scegliere un modello con scadenza annuale e ancora più breve. Di solito si predilige un Power Purchase Agreement di breve periodo per assicurare la massimizzazione del valore dell’energia, in quando si vanno a sostenere dei costi ridotti legati ai rischi tipici dei contratti più lunghi.
I PPA in Italia
Il caso italiano è abbastanza particolare, infatti i PPA hanno cominciato a diffondersi qui solo di recente e rimangono ad oggi uno strumento utilizzato soprattutto all’estero. La diffusione di tali modelli in Italia è partita da quando è aumentato l’interesse verso il fotovoltaico, ma comunque questi contratti non ottengono ancora l’interesse che meriterebbero.
Negli ultimi anni sono stati diversi gli interventi del legislatore per agevolare la diffusione dei PPA anche tramite la creazione dell’apposita piattaforma. Ma, purtroppo, si assiste a una diffusione ancora molto lenta. È evidente che il mercato italiano sia ancora in una fase di cambiamenti e di transizioni per riuscire a inserire questa innovazione. I principali ostacoli all’affermazione dei Power Purchase Agreement in Italia sono da ricondurre ai seguenti aspetti: burocrazia lente e procedure autorizzative eccessivamente complesse; prezzi bassi dell’elettricità; mancanza degli strumenti per incoraggiare il cambiamento nel lungo termine. Nonostante tali evidenti difficoltà, l’unico modello che riesce a trovare spazio nel Paese è quello dei PPA Corporate: lo scambio avviene tra produttore e consumatore e non implica più l’intermediazione del grossista.