Non molto tempo fa a seguito di un fatto di cronaca, il Lago d’Iseo ospitò l’intervento di un nucleo specializzato in recuperi subacquei: purtroppo si scoprì di tutto. Una vera discarica di rifiuti sottomarini nascosti dall’acqua in uno degli scorci paesaggisticamente più pregevoli di tutto il nord Italia. Copertoni, materiale edile, biciclette, macchine, motorini, persino due camion.
Il Lago d’Iseo si è rivelato una vera bomba ambientale che dovrà essere disinnescata in qualche modo con una grandissima spesa. Le immagini della spazzatura che vediamo, tuttavia, sono sempre meno drammatiche di quella che non si vede. La maggior parte dell’inquinamento che riguarda laghi e mari è infatti sottacqua e rischia di restare nascosta per sempre con gravissimi danni per l’ambiente.
Rifiuti sottomarini e discariche a cielo aperto
Uno studio pubblicato su Scientific Reports dai ricercatori dell’Igag-Cnr (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche) e dell’Università La Sapienza di Roma ha evidenziato una quantità immensa di rifiuti in diversi punti dello Stretto di Messina anche fino a oltre mille metri di profondità. I mezzi sottomarini hanno scattato immagini purtroppo eloquenti che, anche nel buio estremo delle più alte profondità, hanno trovato milioni di rifiuti sottomarini. Su questo argomento sta lavorando da tempo un videomaker palermitano con un grande curriculum di imprese anche di tipo ambientale, Igor D’India. Igor ha documentato con le telecamere ben nove spedizioni lungo i corsi di altrettanti fiumi di grande fascino, come lo Yukon, per testimoniare il rischio dei cambiamenti climatici.
Filmare e recuperare le discariche sott’acqua
La sua nuova creatura si chiama Abyss Cleanup: il format è quello di una serie televisiva, da diffondere però soprattutto sul web, per documentare le discariche sottomarine. Lo scopo tuttavia non è solo quello di filmarle ma anche quello di rimuoverle. I rifiuti sottomarini che si trovano in superficie, a poco meno di 20 metri di profondità e altre che arrivano anche fino a 800 metri. Le prime riprese si terranno in Sicilia e in Liguria: anche il mar Ligure, santuario in molti casi, è diventato purtroppo discarica in altri. Tant’è che questo ha portato a un livello di specializzazione di conoscenza notevole. Nel Lago d’Iseo intervennero proprio i Carabinieri della divisione subacquea di stanza in Liguria.
Un regista vuole filmare le discariche sottomarine
Igor D’India è convinto che il suo lavoro di testimonianza di denuncia possa arrivare al fine più importante, risolvere il problema ed eliminare le discariche sottomarine: “I fondali di Sicilia e Liguria sono tra i più belli al mondo: non possiamo permettere che tutta quell’immondizia rimanga a marcire in acqua” dice il regista che ha già girato trailer e promo. In tutto solo per i filmati promozionali sono stati recuperati due quintali di copertoni e bidoni dai fondali davanti alla costa di Palermo. L’obiettivo per il prossimo anno è quello di localizzare e bonificare almeno cinque location con il supporto delle squadre di sub, senza scendere al di sotto dei 20-30 metri per ovvi motivi di costi e di sicurezza. Sarà possibile seguire le attività passo dopo passo grazie ai contenuti pubblicati nei social network”.
Un documentario per trovare partner disposti a investire nell’ambiente
Le grandi profondità purtroppo devono attendere: “Studieremo le discariche che abbiamo già individuato nelle grandi profondità dello stretto di Messina ma scendere a 800 metri con le telecamere e rimuovere i rifiuti in un canyon sottomarino è una missione pionieristica molto onerosa. Tuttavia questo è uno degli scopi della serie: come testimoni il nostro compito è quello di documentare e creare una rete di persone, aziende e professionisti capaci di sperimentare soluzioni concrete. Spero che la nostra trasmissione possa servire anche per trovare imprese italiane pronte a investire nella sostenibilità, partner disposti a co-finanziare la serie”.