Nell'ambito dell'efficienza energetica si parla spesso dei certificati bianchi, noti anche come TTE, acronimo che sta a indicare i Titoli di Efficienza Energetica. Come è noto, migliorare l'efficientamento energetico di un'abitazione è indispensabile se si vuole ottenere un notevole risparmio nella bolletta di luce e gas. A questo proposito, occorre avere un occhio di riguardo anche sulla cosiddetta trasmittanza termica, il parametro che segnala il valore di dispersione termica di uno specifico elettrodomestico (più è basso il valore migliore è l'efficienza energetica). A seguire un breve approfondimento sul rilascio dei certificati bianchi, con la spiegazione su cosa sono e come fare richiesta.
Cosa sono i certificati bianchi
Come accennato nel paragrafo introduttivo, i certificati bianchi sono dei titoli che attestano il raggiungimento dell'efficienza energetica. In Italia, i certificati bianchi hanno fatto la loro comparsa per la prima volta nel 2004, sette anni dopo l'intesa raggiunta sul clima nel 1997 (accordo storico conosciuto come protocollo di Kyoto). L'obiettivo del meccanismo dei certificati bianchi, introdotto su scala europea, è il seguente: conseguire l'abbattimento del 20 per cento delle emissioni di anidride carbonica, l'aumento del 20 per cento sia del risparmio energetico che delle fonti rinnovabili.
Come fare richiesta dei certificati bianchi
Per ottenere i certificati bianchi, che danno diritto ricordiamo al riconoscimento di un contributo economico importante (andato crescendo via a via con gli anni) è necessario prima presentare il proprio progetto al GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Se il progetto viene approvato, il titolo di efficienza energetica viene corrisposto dal GME (Gestore dei Mercati Energetici).