La Commissione europea ha accolto con favore l’accordo provvisorio raggiunto dalle istituzioni europee sul riuso delle acque in agricoltura.
L’accordo, giunto al suo compimento il 3 dicembre 2019, è composto da un regolamento. In esso le nuove norme, proposte dalla Commissione nel 2018, stabiliscono i requisiti minimi a livello UE per facilitare il riutilizzo adeguato delle acque urbane di rifiuto trattate per l’irrigazione in agricoltura. Le prescrizioni minime, che verranno armonizzate con il resto dei paesi membri, sono inserite nel pacchetto UE sull’economia circolare.
L’accordo aspetta ora di essere formalmente approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’UE, al quale poi seguirà una stesura definitiva del nuovo regolamento.
Accordo provvisorio UE sul riutilizzo delle acque
Secondo Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l'Ambiente, gli oceani e la pesca, questo accordo provvisorio "fornisce all'UE un potente strumento per affrontare alcune delle sfide poste dai cambiamenti climatici. Attraverso le misure sul risparmio e l’efficienza idrica, l'utilizzo di acque depurate nel settore agricolo può essere sfruttata per per ostacolare lo stress idrico e la siccità, garantendo allo stesso tempo la piena sicurezza dei nostri cittadini".
Ai Paesi membri che, come l’Italia, hanno una legislazione più rigida in materia, sarà riservata la possibilità di continuare a rispettare le norme nazionali.
L’accordo, che nelle prossime settimane verrà formalmente adottato da Europarlamento e Consiglio UE rafforza la sicurezza alimentare dei prodotti commercializzati all'interno della Ue e rappresenta un passo importante verso la transizione ad un'economia circolare anche dal punto di vista delle risorse idriche.
Verso l’economia circolare
La proposta rispetta uno degli impegni protagonisti del piano d’azione per l’economia circolare e completa l’attuale quadro giuridico dell’UE in materia di acqua e prodotti alimentari. Contribuisce inoltre a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nell’UE (in particolare l’obiettivo 6 in materia di acqua e servizi igienico-sanitari), nonché a contribuire alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Riuso acque urbane
Al giorno d’oggi, la pratica del riutilizzo dell’acqua è attiva solo in una alcuni Stati membri ed è tuttavia sfruttata molto al di sotto del suo potenziale.
Le nuove norme proposte saranno particolarmente utili nelle regioni in cui la domanda è superiore alla disponibilità di acqua. In diversi Stati membri l’esperienza nel riutilizzo dell’acqua per l’agricoltura è lunga e positiva esperienza, come nell’esempio di alcune nazioni dell’Europa meridionale come Italia, Spagna o Grecia.
Il riuso dell’acqua, rispetto ad altri metodi alternativi di approvvigionamento dell’acqua, è molto più positivo per l’ambiente. Le nuove norme, concordate nell’accordo provvisorio presentato all’UE, hanno lo scopo di facilitare e incoraggiare l’adozione di questa pratica positiva in un numero maggiore di stati, dove attraverso il riutilizzo di acque reflue urbane è possibile garantire un rifornimento più sicuro di acqua pulita agli agricoltori UE.
Grazie alle prescrizioni minime previste nell’accordo, si punta a rafforzare la fiducia di tutti cittadini nei confronti dei prodotti agricoli commercializzati sul mercato interno dell’UE e a supportare gli agricoltori nell’adattamento ai cambiamenti climatici.
“L’acqua è una risorsa preziosa e quello di oggi è un passo importante perché, grazie alle nuove norme, sarà possibile depurare l’acqua in modo sicuro per le persone e gli animali, nel rispetto dell’ambiente. È naturale fissare norme minime armonizzate per la qualità delle acque depurate e per il controllo della conformità, in modo che gli agricoltori europei possano utilizzare le acque depurate. In parte, si tratta di rifarsi all’esperienza di alcuni Stati membri che, da decenni, riutilizzano l’acqua con successo “ sono le parole di Ioan Deneș, ministro delle risorse idriche e forestali.