L’iniziativa "Doggy bag - se avanzo mangiatemi", ha già coinvolto diverse città, in primis, Milano, ed ha raggiunto anche Bergamo e Roma: la Capitale ad oggi conta l’adesione di 17 ristoranti che dal mese di Novembre 2019, al termine della cena, prepareranno in maniera completamente gratuita le sportine "d'autore", in cartone riciclabile, per abbattere gli sprechi e offrire il proprio contributo nella lotta contro il cambiamento climatico. Vediamo quindi come questa iniziativa può aiutare a combattere lo spreco alimentare.
La speranza è quella di rendere questa pratica una prassi comune, sconfiggendo la resistenza culturale degli italiani. Infatti, secondo un’indagine, 3 italiani su 4 sono consapevoli che avanzare cibo sia uno spreco, tuttavia il 41% non chiede la doggy bag perché prova imbarazzo e solo il 9% lo fa realmente.
Le Doggy Bag proposte da Slow Food e Comieco ha come obiettivo quello di evitare gli sprechi di cibo, ma anche di far entrare nella cultura italiana quello che fino ad oggi era visto con imbarazzo. Le “sportine del cane”, come sarebbero tradotte dall’inglese, sono state progettate e disegnate da Michele De Lucchi e Andrea Kerbaker per affrontare le grandi sfide ambientali e cambiare lo stile di vita della popolazione: infatti, negli Stati Uniti, dove è stato anche coniato il termine, è normale portare a casa gli avanzi per il proprio animale domestico.
Come combattere lo spreco alimentare?
Il tema dello spreco alimentare, che da tempo ormai è al centro del dibattito sociale, coinvolge numerosi soggetti, a partire dalle case e le famiglie italiane. Quando si parla di spreco alimentare non bisogna solo pensare al cibo che viene gettato, ma anche a tutte le risorse coinvolte e necessarie per produrlo: acqua, terra, energia e il lavoro di chi permette al compratore di trovarlo pronto per essere cucinato.
Da recenti stime è emerso che lo spreco alimentare totale in Italia corrisponda ad un valore pari a 15 milioni l’anno: una cifra che si compone di diversi zeri, molti dei quali sono dovuti a sprechi domestici. Si pensa che gli italiani gettino nel cestino quasi 12 miliardi di cibo all’anno, 4 volte lo spreco alimentare della filiera che corrisponde a 3 milioni annui. Si tratta di numeri da capogiro e di cui è necessario prendere consapevolezza per agire in modo da modificare lo stile di vita di ciascuno di noi.
I principali responsabili
Di queste cifre, tuttavia, sono anche responsabili i ristoranti, anch’essi parte di questo generale cattivo comportamento. Infatti, è stato calcolato che la maggior parte degli sprechi alimentari nella settore della ristorazione avviene in tre momenti: durante la fase di preparazione degli alimenti (45% del totale), o a causa dei clienti (34%), o per deterioramento dei cibi (21%). Questo significa che adottando una politica volta al risparmio e che presti attenzione ad evitare gli sprechi, è possibile abbattere i numeri di cui abbiamo parlato sopra:
- Gestori e chef devono impegnarsi in una corretta pianificazione degli acquisti per le cucine, anche attraverso una corretta definizione del menù, evitare il deterioramento dei cibi, controllando le date di scadenza;
- Cliente potrebbe impegnarsi nella scelta e nell’ordinazione di piatti che sa di poter consumare ed eventualmente richiedere la doggy bag per portare a casa ciò che non è stato mangiato!
Questa iniziativa potrebbe essere particolarmente interessante anche e soprattutto in termini ambientali: infatti riuscire a ridurre gli sprechi, individuando una seconda destinazione al cibo proposto, è uno dei numerosi metodi per poter diminuire l'inquinamento atmosferico. Infatti il cibo inutilizzato rientra nella catena di smaltimento dei rifiuti che - come noto - è particolarmente problematica in Italia e non solo.