La spesa G1 e G7 del gas: di che si tratta?
La bolletta del gas riporta, nel riquadro riassuntivo dei costi, una serie di voci di spesa che permettono di verificare il contributo di diverse componenti sui costi finali del gas. Tra questi, vi sono le imposte tra le quali merita una maggiore attenzione la voce relativa all'IVA. Per quanto riguarda i consumi energetici e il gas in particolare, l'IVA presenta due differenti costi, a seconda del tipo di contratto gas che si è stipulato e a seconda dei consumi. I contratti domestici riportano infatti in bolletta un'IVA al 10% ma solo se i consumi non superano i 480 metri cubi all'anno. Viceversa, il costo dell'IVA viene calcolato al 22% per i consumi superiori a tale volume. I clienti business, invece, pagano un unico valore dell'IVA, pari a 22% indipendentemente dai volumi di gas consumato.
La differente quota IVA viene identificata in bolletta tramite delle sigle. In particolare, per l'IVA calcolata al 10% si avrà una sigla G1 mentre per l'IVA al 22% si avrà la sigla G7. Se si ha un contratto di tipo domestico e si hanno consumi superiori ai 480 metri cubi all'anno, si potrà avere una bolletta con la doppia voce per l'IVA, ossia con spese G1 e G7 relative al consumo effettuato.
La spesa relativa all'IVA è comune a tutti i fornitori: optare per un'azienda di vendita o per un'altra, quindi, non permetterà di risparmiare su questa voce. L'unica voce di spesa he viene definita dai fornitori è quella relativa alla spesa per la materia prima gas e, in particolare, alla quota energia. Scegliendo un fornitore che offre un costo della materia prima gas più basso, quindi, si potrà avere un maggiore risparmio in bolletta. Un esempio è quello proposto da Sorgenia che con la tariffa Next Energy Gas offre un costo tra i più bassi sul mercato permettendo un elevato risparmio in bolletta.