Le componenti di spesa per il gas
Quando si riceve una bolletta del gas si può facilmente notare che i costi riportati sono la somma di una serie di voci di spesa. Comprendere il contributo di ognuna di questa voci è fondamentale per poter capire come gestire al meglio i propri consumi e quindi, risparmiare sul consumo di gas metano.
Per prima cosa, bisogna quindi prendere in considerazione la spesa per la materia prima gas, ossia quella relativa ai consumi effettivi del metano. Questa è composta da una quota fissa e da una quota energia. La quota energia è quella che viene definita dal fornitore ed è l'unica voce in bolletta che può essere variabile in base al tipo di tariffa che viene scelta.
Vi sono poi le spese per il trasporto e per la gestione del contatore: queste sono definite dall'ARERA e sono uguali per tutti i fornitori.
Una terza voce, prevede invece le spese per gli oneri di sistema, ossia tutte le spese che vengono effettuate per attività connesse al miglioramento del sistema gas, nelle sue forme di risparmio energetico, di ricerca e altro. Si tratta di spese fisse definite dall'ARERA.
Infine vi sono le imposte, costituite da accisa (variabile in base ai consumi), dall'addizionale regionale (costo del gas in base alla regione di residenza) e dall'IVA. Quest'ultima nel settore energetico viene identificata tramite dei codici, ossia G1, G2 e G7. Ogni codice identifica l'aliquota IVA da pagare, ossia al 10%, al 20% o al 22%. Le aliquote del 10% sono quelle applicabili ai consumi domestici, ossia per il gas ad uso civile mentre, per i clienti business, viene applicata l'aliquota al 22%. Va però sottolineato che in caso di uso domestico superiore ai 480 metri cubi all'anno, si verificherà il passaggio dalla classe G1 alle G7, ossia un passaggio dell'IVA dal 10% al 22% come per i clienti business.