In numerosi forum che trattano l'argomento luce e gas ci si interroga sul destino del contatore in occasione di un trasloco. La domanda che ricorre più spesso tra gli utenti online è la seguente: 'Sto traslocando, che cosa devo fare con il contatore?' Chiariamo subito che si tratta di una domanda intelligente, dal momento che il trasloco presso un'altra abitazione è un'operazione completamente diversa dal cambio di fornitura. Operazioni diverse che implicano anche azioni differenti in merito al contatore. A seguire la risposta alla domanda iniziale e qual è la differenza rispetto a un semplice cambio fornitore.
Contatore e trasloco
Il trasloco in un nuovo domicilio implica la disdetta per cessazione della fornitura. Per quanto riguarda il contatore, il consiglio è di richiedere al fornitore l'interruzione del servizio. Così facendo, l'utente si assicura che al contatore vengano apposti i sigilli e che la fornitura sia interrotta. Se dopo alcune settimane o dopo un indeterminato periodo di tempo dovesse arrivare un altro inquilino, si dovrà procedere con il subentro per riattivare la fornitura energetica e disporre di nuovo della luce e del gas. La disdetta per cessazione del servizio implica una spesa aggiuntiva per il cliente.
Trasloco, cambio fornitore e contatore: le differenze
Un semplice cambio fornitore non necessita di alcuna modifica al contatore dal momento che non c'è una modifica all'energia, la quale viene distribuita sempre dalla stessa società anche in caso di passaggio a un altro fornitore. A differenza del trasloco dunque, il cambio fornitore non costringe l'utente a dover presentare una richiesta diretta al proprio fornitore né a pagare una somma in denaro.