Con il termine “teleriscaldamento” si intende un sistema di riscaldamento a distanza sviluppatosi in Italia a partire dagli anni Settanta.
La caratteristica fondamentale di questa forma di produzione e scambio di calore è la riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale: ciò è reso possibile grazie allo sfruttamento di risorse combustibili di cui la zona geografica interessata è ricca, come biomassa o energia geotermica.
Il teleriscaldamento in Italia
Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento a distanza in cui una grande centrale produce calore e successivamente lo distribuisce sotto forma di acqua calda, vapore o liquidi diatermici a interi quartieri o addirittura città circostanti.
Rappresenta, quindi, una scelta responsabile per riscaldare le abitazioni rispettando l’ambiente e offrendo vantaggi ai cittadini. Se adeguatamente realizzate, infatti, queste centrali garantiscono livelli di inquinamento estremamente contenuti.
L’applicabilità del teleriscaldamento su così ampia scala e la sua efficacia ne fanno un vero e proprio servizio pubblico che si integra con acquedotti e reti elettriche.
La prima città a dotarsi di questo sistema è stata Brescia nel 1971, seguita poi da Torino, che possiede ad oggi la rete più estesa di teleriscaldamento in Italia. Anche a Milano e, più in generale in Lombardia, è presente questo sistema, per un totale di circa 3 milioni di utenti e 150 comuni che si avvalgono del servizio di teleriscaldamento.
La Lombardia possiede anche il primato nel campo del riscaldamento ecologico grazie al caso di Varese: la prima città non solo in Italia ma nell’Europa meridionale in cui è presente un impianto di teleriscaldamento solare.
Questo comporta notevoli vantaggi per l’ambiente, tra cui la riduzione di emissioni di tonnellate di Anidride Carbonica e il minor impiego di combustibili fossili come il petrolio.
Teleriscaldamento: come funziona?
Attraverso il teleriscaldamento, l’acqua calda viene generata in grandi centrali spesso lontane dall'area servita e dal centro abitato, eliminando così facendo le caldaie e sostituendole con semplici scambiatori di calore all’interno dei quali non avviene alcuna combustione e, di conseguenza, viene meno l’emissione di fumi rendendo di conseguenza possibile l’eliminazione delle canne fumarie.
Dalla centrale, il calore viene successivamente trasmesso ad un fluido termovettore (che può anche non essere acqua) e trasportato fino alle aree servite attraverso una rete di condutture interrate.
Una volta che questo giunge allo scambiatore, cede il proprio calore all’acqua presente negli impianti di riscaldamento degli edifici, consentendo quindi di riscaldarne gli ambienti. Successivamente, il fluido termovettore, ormai raffreddato, torna alla centrale per essere riscaldato nuovamente e ridistribuito iniziando un nuovo ciclo.
Tutto questo è possibile grazie alla rete di condutture, che si divide in primaria e secondaria:
- rete primaria di tubazioni: è quella che parte dalla centrale e si distribuisce lungo tutta la superficie urbana arrivando infine agli scambiatori in corrispondenza degli edifici;
- rete secondaria: è invece quella che parte dagli impianti dei riscaldamenti degli utenti e si collega alla rete primaria attraverso le centraline di scambio.
Questo sistema permette di ridurre notevolmente i costi legati al trasporto e alla manutenzione rispetto alla classica situazione in cui vi è una caldaia per ogni appartamento.
Concentrare la funzione di riscaldamento in un unico impianto per un elevato numero di unità abitative permette infatti di abbattere i costi ed economizzare su larga scala.
Teleriscaldamento i pro e i contro
Sono molti i punti a favore del teleriscaldamento che contribuiscono a rendere questa formula vantaggiosa sia per l’ambiente che per gli utenti, in particolare modo per i condomini. Ecco dunque alcuni aspetti che è utile valutare.
I vantaggi del teleriscaldamento:
- Si limita la manutenzione del proprio impianto, così come la verifica e la pulizia, poiché non vi è l’utilizzo di combustibile diretto per produrre calore;
- Diminuiscono di molto le caldaie, spesso inefficienti e ad alto consumo energetico;
- Il costo del teleriscaldamento è ancorato a quello del gas naturale e quindi è più conveniente rispetto al Gpl e al gasolio;
- Si risparmia spazio poiché non c’è bisogno di installare la caldaia;
- C’è migliore coesione tra l’energia consumata e l’importo fatturato al cliente;
- È possibile la riconversione di alcune superfici presenti sul tetto degli edifici, grazie all’eliminazione delle canne fumarie;
- Il servizio calore con il teleriscaldamento è attivo tutto l’anno;
- Il controllo dei fumi emessi dai camini delle centrali è più rigido e frequente rispetto a quello degli impianti condominiali;
- La scelta del combustibile viene effettuata a seconda della convenienza economica del momento e della disponibilità sul mercato, nonché delle risorse peculiari presenti nell'area dove viene generato il calore;
- Questo sistema contribuisce a ridurre notevolmente le emissioni di Anidride Carbonica.
Ci sono anche degli svantaggi che è bene tenere a mente per fare una scelta consapevole:
- Il teleriscaldamento richiede investimenti consistenti e i tempi di ritorno di questi possono essere piuttosto lunghi;
- I tubi dell’impianto sono grossi e la posa delle doppie tubazioni interrate è invasiva;
- Il teleriscaldamento risulta particolarmente conveniente solo in aree densamente abitate;
- Può verificarsi dispersione termica nei circuiti primari e secondari di distribuzione;
- Gli impianti delle centrali sono molto rumorosi e possono causare inquinamento acustico.
Per il teleriscaldamento pro e contro sono dunque numerosi ed è importante tenerli a mente per fare la scelta giusta.
È bene tenere in considerazione che, per la natura del servizio, si tratta di una scelta non particolarmente vantaggiosa per le villette singole, bensì per i condomini. È dunque più consigliabile fare una valutazione nel caso di teleriscaldamento condominiale.
Bonus gas teleriscaldamento
L’installazione di sistemi di teleriscaldamento nei condomini rientra tra gli interventi per il risparmio energetico. Coloro che vogliono optare per questa soluzione hanno diritto ad una detrazione del 65%.
Per applicare gli incentivi teleriscaldamento occorre fare una distinzione tra i sistemi utilizzati per la sola produzione di acqua calda e quelli finalizzati alla produzione combinata di energia elettrica e termica.
Nel primo caso, spetta ai contribuenti l’intera agevolazione fiscale, mentre nel secondo è bene tenere a mente che, per il teleriscaldamento, la detrazione fiscale viene accordata solo in riferimento agli usi termici.
Dunque, se si vogliono realizzare dei lavori volti all’installazione di un impianto di teleriscaldamento, al suo allacciamento e alla sostituzione della caldaia con le relative tubazioni, si ha diritto alla detrazione del 65%.
Al contrario, fare solo un allacciamento alla rete di teleriscaldamento rientra nella situazione di manutenzione straordinaria. Pertanto, la detrazione applicabile è del 50%.
Normativa per il teleriscaldamento
Gli obblighi relativi agli impianti di teleriscaldamento sono stati stabiliti con il DPR74/2013 e si sono concretizzati nel 2014. Il decreto prevede che tutti gli impianti siano dotati di Libretto.
Per gli impianti già esistenti al giorno 15 ottobre 2014, la compilazione iniziale del libretto spetta al proprietario e va fatta in occasione dei controlli periodici di efficienza energetica o di interventi da parte di manutentori o installatori.
Per i nuovi impianti, invece, l’obbligo della compilazione ricade sull’installatore, il quale deve compilare il libretto d’impianto per la climatizzazione, effettuare i controlli di efficienza energetica e aggiornare il documento con i risultati delle verifiche e le copie dei rapporti di controllo.