Quando si ha a che fare con un trasloco, occorre pensare anche a come provvedere alle forniture di gas e luce; se infatti si entra in una casa precedentemente abitata, si dovrà procedere a un trasferimento delle utenze luce e gas per poter continuare a usufruire dell’energia.
Per effettuare un trasferimento utenze per trasloco è possibile procedere in due modi, i quali vengono spesso confusi l’uno con l’altro: la voltura e il subentro.
È possibile effettuare una voltura solo se l’abitazione era già occupata e l’inquilino precedente non ha fatto richiesta di disdetta del contratto.
La voltura di fatto consiste solamente in un cambio di nominativo nell’intestazione del contatore e quindi delle bollette.
Per quanto riguarda il subentro invece, esso è richiesto quando si entra in una nuova casa che possiede già un contatore, ma non ancora attivo e quindi senza un contratto attivato.
In questo caso, per fare un trasferimento utenze domestiche bisognerà prima fare richiesta di attivazione del contatore e poi scegliere il contratto che più si adatta alle proprie esigenze.
La differenza con la voltura è proprio questa: con il subentro è possibile scegliere il contratto più congeniale, mentre con la voltura si accetta quello già in atto tra fornitore e inquilino precedente, anche se con il tempo il cliente potrà poi scegliere di sottoscriverne uno nuovo.
Trasloco utenze
Per effettuare un trasloco utenze è quindi fondamentale prima di tutto capire se occorre fare un subentro o una voltura, e quindi se ci sono già dei contatori attivi oppure no.
Esiste anche un terzo caso: se la casa non ha mai usufruito di una fornitura di gas o luce, bisogna effettuare un allacciamento.
Se invece ci si trasferisce in una casa precedentemente abitata, i nuovi utenti devono procedere con il passaggio di intestazione bollette e con il trasferimento delle utenze.
Quando si effettua un trasloco da un’abitazione a un’altra, oltre a informarsi per il nuovo contratto, bisogna pensare a come gestire i contratti della casa precedente. Le opzioni sono due:
- Arrivo di un nuovo inquilino: in questo caso, sarà lui a dover contattare il fornitore per eseguire la voltura.
- La casa è in vendita o vuota: il proprietario o il precedente inquilino devono provvedere alla recessione dal contratto.
In base quindi alla situazione è possibile scegliere una di queste due opzioni, ma a chi spetta pagare il trasferimento utenze?
Come già spiegato in precedenza, sarà compito del nuovo inquilino contattare il fornitore di energia della nuova casa per richiedere una voltura; la procedura presenta costi fissi e costi variabili che dipendono dal distributore di energia.
I costi di disdetta sono invece a carico dell’inquilino che lascia l’abitazione; a questo proposito è utile capire come chiudere le utenze per trasferimento di luce e gas.
Prima di tutto, bisogna inviare la richiesta di recessione dal contratto al distributore di energia, che provvederà a inoltrare la richiesta al distributore che, una volta ricevuta la domanda di recesso, dovrà provvedere alla chiusura della fornitura entro 5 giorni lavorativi.
Se subentrano ritardi nella disattivazione della fornitura, il cliente ha diritto a un rimborso spese: per quanto riguarda l’energia elettrica, il fornitore deve rimborsare il cliente di 35€ per disattivazione avvenuta entro il doppio del tempo previsto, di 70€ entro il triplo del tempo previsto e di 105€ oltre il triplo del tempo previsto.
Per effettuare una cessazione di fornitura di luce e gas bisogna innanzitutto inoltrare la richiesta; questo passaggio può essere eseguito via fax, via telefono o via mail, l’importante è che il richiedente riceva una notifica di ricezione, per poter controllare quando la richiesta sia effettivamente arrivata al distributore.
Sul sito dei fornitori inoltre è possibile trovare tutte le informazioni che permettono di gestire le pratiche online comodamente da casa tramite una raccomandata.
Successivamente, al cliente saranno chiesti una serie di documenti:
- Dati personali: codice fiscale e carta d'identità dell'intestatario del contratto.
- Codice cliente che trovi sulla bolletta.
- Codice POD per la luce e PDR per il gas (entrambi sulla bolletta).
- Autolettura del contatore.
- Indirizzo di recapito della fattura di conguaglio finale.
- Giorno entro il quale presumibilmente deve essere disattivata la fornitura. Il preavviso non deve essere superiore a un mese.
Disattivare la fornitura di gas e luce, come già spiegato sopra, ha un costo: in particolare, per la luce, i costi di disattivazione si aggirano intorno ai 23€ per il mercato di maggior tutela, mentre per il mercato libero essi dipendono dal tipo di contratto stipulato e dalle condizioni in esso registrate; per il gas invece, i costi sono stabiliti dal fornitore che generalmente li rende pubblici.
Cosa serve per la voltura
Quando si deve effettuare un cambio utenze per trasloco, bisogna inoltrare al distributore di energia una richiesta di voltura: essa consiste nel cambio di intestatario di un contratto di luce e gas con il mantenimento delle condizioni contrattuali stipulate con il proprietario precedente.
Oltre infatti a preoccuparsi per la disdetta utenze per trasloco, chi si trasferisce in una nuova casa deve pensare anche a come attivare le forniture di luce e gas.
Se esistono già dei contatori attivi, solitamente si procede con una voltura; se invece i contatori sono stati disattivati, occorre effettuare un subentro.
Per effettuare una voltura, occorre contattare il distributore di energia con il quale il vecchio proprietario aveva stipulato un contratto e inviare una richiesta di voltura.
Successivamente il cliente dovrà fare avere al distributore i seguenti documenti:
- Codice fiscale del nuovo intestatario.
- Copia di un documento di identità sia del precedente intestatario sia del nuovo.
- Contratto dell’acquisto dell’immobile o un documento attesti la validità della richiesta.
- Lettura del contatore possibilmente recente.
- Indirizzo del vecchio proprietario.
I tempi di attesa per la voltura delle utenze sono abbastanza brevi: infatti, dato che esiste già un contratto stipulato, le pratiche possono essere risolte in 5 giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta di voltura e la bolletta diretta al nuovo intestatario arriverà già a partire dal mese successivo.
Per quanto riguarda i costi invece, esistono due tipi di voltura: una con accollo e una senza accollo.
La voltura con accollo non prevede alcun costo di attivazione della pratica, ma il nuovo intestatario prenderà a proprio carico eventuali debiti e morosità maturati dal precedente proprietario.
Questo tipo di voltura si attiva solitamente in caso di decesso di un parente oppure di divorzio o separazione.
Per eseguire una voltura senza accollo invece occorre pagare in base alle condizioni di mercato, anche se generalmente nel mercato tutelato viene richiesto il versamento di una tantum di 23€ euro, una tassa fissa di 27€ di oneri amministrativi e una imposta di bollo pari a 16€.
All’interno del libero mercato invece, in aggiunta vi è una quota che dipenderà dalle condizioni espresse dal fornitore.
Quando l’abitazione non possiede né un contatore né una fornitura, occorre procedere con l’allaccio: per richiederlo, è necessario contattare il fornitore o il distributore dell’energia, comunicando la potenza in kW di cui si ha bisogno, l’indirizzo e la concessione edilizia.
I tempi di allaccio dell’energia elettrica, come i tempi di allaccio per il gas, possono oscillare in base alla natura dei lavori da effettuare: in presenza di lavori semplici, il cliente può ottenere l’energia elettrica entro 15 giorni lavorativi; per i lavori complessi, i tempi si allungano fino a 60 giorni.